Equo compenso, in Italia arriva a +200% mentre in Inghilterra lo tolgono

Ancora una tassa, ancora aumenti. Il Governo Renzi ha aumentato fino al 200% i diritti che spettano alla Siae come vuole la legge sull’equocompenso che fece il Governo Berlusconi.

La norma vuole che venga pagato dagli utenti, un compenso come quota del diritto d’autore, su tutti i supporti in grado di memorizzare i contenuti che potrebbero riprodurre un brano coperto appunto dal diritto d’autore. Sull’acquisto di ogni apparecchio come memorie,usb,hard disck, smartphone, cd, dvd etc etc… si paga una tassa che di fatto è nascosta, e che questo Governo Renzi ha aumentato a dismisura.

L’ex Ministro della Cultura Massimo Bray, durante il suo mandato aveva dato disposizioni di fare un sondaggio per comprendere in quale misura e se l’equocompenso dovesse essere adeguato, in questo documento trovate i risultati che dimostrano il fatto, che l’equocompenso è anacronistico, infatti oggi nessuno quasi fa una copia di sicurezza di un CD, anche perchè nemmeno si acquistano più.

Pensiamo ai servizi offerti da alcuni store on line come Amazon, iTunes, e Play di Google, che ti offrono tutta la musica che vuoi, direttamente on line, senza voler fare alcuna pubblicità, ma è un dato di fatto che con 10€ al mese si possono ascoltare milioni di brani musicali direttamente on line e sul proprio telefonino.

E’ accaduto poi che il 7 Luglio 2014 l’AGCM l’autorità garante con questo bollettino chiede quanto segue al Governo :

La Commissione europea, inoltre, ha lanciato una consultazione pubblica, conclusasi nello scorso mese di marzo, concernente la revisione delle regole comunitarie sul diritto d’autore, nella quale, nel capitolo specificamente dedicato alla copia privata, vengono posti, tra gli altri, quesiti riguardanti: a) l’armonizzazione del regime delle eccezioni per copia privata; b) la definizione delle attività degli intermediari, in particolare per i servizi online; c) l’informazione al
consumatore in merito all’equo compenso per copia privata incluso nel prezzo degli apparecchi di registrazione e supporti vergini acquistati. Ciò posto, appare utile assicurare che vi sia trasparenza a favore del consumatore specificando quanta parte del prezzo finale degli apparecchi di registrazione e dei supporti vergini acquistati dal consumatore corrisponde all’equo compenso.

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Ancora…accade che il Decreto Competitività del Governo arriva al Senato il 25 Luglio 2014, noi del M5S avevamo approntato un emendamento per far correggere l’ingiusta norma al Governo, ma è stata posta la questione di fiducia, e come sapete quando c’è l’imposizione della fiducia di cui questo Governo in soli 5 messi l’ha utilizzata ben 18 volte, non è possibile ne emendare ne discutere.

Poi, accade che arriva il Decreto Cultura sempre al Senato pochi giorni dopo il 29 Luglio 2014, e li presentiamo un Ordine del Giorno, per avere la possibilità di discutere in aula con il Ministro ecco alcune foto dell’odg presentato dal M5S :

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Ma anche qui all’improvviso in aula arriva la richiesta del voto di fiducia per cui nessuna discussione ancora una volta.

Abbiamo quindi inviato un’interrogazione al Ministro dei beni culturali Franceschini per sapere come si vuol comportare in materia di equo compenso e se vuol ascoltare le richieste dell’Autorità garante e quindi rendere trasparente l’applicazione dell’equo compenso su tutti i prodotti che gli utenti acquisteranno, il testo dell’interrogazione lo trovate qui.

Detto ciò ora è il momento di fare una riflessione assieme, considerato che ci troviamo in piena recessione, come ha confermato giusto oggi l’Istat .

Visto che il Governo Letta ha innalzato l’IVA a quota 22%, visto che gli oneri doganali per le importazioni incidono in misura significativa sul prezzo finale dei prodotti, considerando che telefonini, smartphone, camere digitali e tablet non vengono prodotti in Italia ma per la quasi totalità tutti nei paesi asiatici (Cina, Taiwan, Corea), visto che il Governo Renzi ha aumentato sino al 200% le aliquote dell’equo compenso, risulta facile capire che in un regime di libera concorrenza e libero scambio in cui ci troviamo facendo parte di un Europa senza frontiere, sarà più conveniente acquistare ad esempio un telefono cellulare, magari dalla Germania o dalla Francia con un click, risparmiando in quanto il prezzo finale sarà inferiore a quello che si proporrà in Italia.

Tutto ciò a danno delle aziende nostrane e di un settore, quello delle nuove tecnologie che viene in sostanza affondato scientemente.

Uno schiaffo al Governo Renzi viene dalla Regina d’Inghilterra, infatti il 2 Agosto in Inghilterra è stato abolito l’equo compenso scelta molto intelligente che porterà sicuramente benefici anche nelle vendite nei confronti dei paesi come il nostro, che subiranno ancora una volta scelte politiche devastanti a danno delle nostre imprese e dei nostri cittadini.

C’è da aggiungere per concludere che anche le associazioni sono infuriate contro l’aumento del Governo che come noi considerano una vera e propria tassa!

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