Il PD porga le scuse alla Donna NoTav vittima di violenze

In seguito a questi accadimenti abbiamo ritenuto doveroso intervenire in aula

Ci corre d’obbligo porre l’attenzione sui gravissimi e violenti fatti svoltisi in valle di Susa il 19 Luglio che riguardano un’attivista di 33 anni, Marta Camposana del Movimento NO Tav . La donna ha dichiarato: “Da quando mi hanno fermata a quando mi hanno portata all’interno del cantiere sono stati dieci minuti di follia. Ho ricevuto una manganellata in faccia, mi hanno toccata nelle parti intime e mi hanno insultata”.
Ovviamente tale ricostruzione dei fatti necessita di un approfondimento in sede giudiziaria che auspichiamo, ma ora siamo qui a ricostruire ciò che è avvenuto dopo.
Ebbene, leggiamo sbigottiti il Tweet, e le successive dichiarazioni di tono similare, di un rappresentante delle Istituzioni, il Senatore Stefano Esposito, poi ripreso dai giornali, che afferma, riferendosi alla donna : “Parte da Pisa per andare a fare la guerra allo stato, prende giustamente qualche manganellata e si inventa di essere stata molestata #bugia”.
Il sen. Esposito senza la benchè minima traccia di pudore o vergogna dichiara apertamente non solo di ritenere giuste le manganellate che la donna riferisce di aver subito ma si pronuncia come un giudice senza averne il titolo, dichiarando addirittura che la donna mente inscenando una molestia inesistente. Questo ci porta alla memoria tutte quelle volte che le donne hanno subito violenza e non hanno ricevuto giustizia perchè degli uomini troppo vili per ammettere la loro stessa vilta’ addossavano alle donne ogni colpa, negando l’evidenza dei fatti. Vergogna!
Come donne e cittadine ci sentiamo indignate e ci chiediamo come sia possibile giustificare e legittimare ogni forma di violenza e maltrattamenti.
Le parole di Esposito di sostegno all’uso della violenza da parte di forze dell’ordine, e proprio contro una donna, risultano ancora più assurde e contraddittorie da parte di chi ieri sosteneva con il proprio voto la Convenzione di Istanbul.
IL sen. Esposito rappresenta con le sue parole la concretizzazione dinanzi ai nostri occhi ed a quelli dei cittadini della manifestazione più insidiosa della violenza, intesa come fenomeno culturale, poiché, in modo mal celato, il messaggio che ci viene offerto è terribile nella sua viltà. Secondo Esposito quindi in presenza di un’opinione in dissonanza è legittima una reazione violenta, ancor più se l’opinione proviene da una donna, allora la risposta deve essere muscolare e maschilista.
A questo punto riteniamo necessario capire se questo pensiero di istigazione alla violenza nei confronti di chi dissente, soprattutto nei confronti delle donne è un pensiero individuale del senatore Esposito o se è condiviso da tutto il gruppo del PD al quale appartiene. Se come auspico, il partito democratico non avalla e accetta questo pensiero riteniamo doveroso che inviti il proprio esponente a pubbliche scuse non solo alla donna vittima del maltrattamento ma a tutte le donne che come noi si sono sentite offese e minacciate dalle sue affermazioni.

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