Impianto a biomasse a Calvi Risorta, ecco la risposta all’interrogazione del M5S in Senato

Il 9 Dicembre 2015, come MoVimento 5 Stelle abbiamo presentato un’interrogazione al Senato, indirizzata ai Ministri dello Sviluppo e dell’Ambiente, sul finanziamento da parte del Ministero, con 17 Milioni di Euro in favore dell’azienda Iavazzi colpita da un’interdittiva antimafia, che avrebbe voluto costruire un impianto a Biomasse nel Comune di Calvi Risorta.

Il Ministero finanzia con 17 Milioni di euro, l’azienda in odore di mafia.

Il 14 Luglio ho ricevuto la risposta ufficiale all’interrogazione in Commissione Ambiente, purtroppo però il Ministero ha omesso di rispondere a 2 delle 4 domande che avevamo posto, e come potrete ascoltare c’è stata una forte discussione tra me ed il Viceministro Teresa Bellanova, che anche in quella sede non mi ha comunque voluto rispondere alle 2 domande, di seguito vi elenco i quesiti che avevamo formulato ai Ministri :

1) quale sia lo stato dell’arte del programma di investimento della società Iavazzi ambiente, ammesso alle agevolazioni, in particolare, se il programma risulti realizzato, considerato che il bando prevedeva come termine ultimo il 30 giugno 2015, e se le agevolazioni siano state concesse;
2)  se ritengano necessario rivalutare l’opportunità e la legittimità di concedere agevolazioni, nel rispetto della legislazione vigente, ad una società, la Iavazzi ambiente Scarl, alla luce dell’interdittiva antimafia intervenuta successivamente alla pubblicazione della graduatoria;
3) se, considerata la situazione già particolarmente compromessa in cui versa l’area ex Pozzi Ginori, non ritengano opportuno sollecitare la Regione Campania a tenere dovutamente in considerazione i pareri tecnici della ASL, dell’ARPAC nonché il rapporto tecnico istruttorio redatto dalla Seconda università di Napoli acquisiti nel corso della conferenza di servizi;
4) se, alla luce delle recenti sentenze che hanno irrogato sanzioni pecuniarie da parte della Corte di giustizia europea, non ritengano opportuno intervenire in via preventiva al fine di impedire la costruzione di un impianto che violerebbe la normativa europea sulla qualità dell’aria, con la possibilità di nuove sanzioni.

questo il testo della risposta consegnatami per iscritto in commissione (scarica PDF)

risposta interrogazione definitiva 3_02426 On MORONESE(M5S)

La cosa grave che ho ampiamente evidenziato al vice-ministro è che nonostante mi abbia confermato il problema relativo all’interdittiva antimafia della società Iavazzi, nonostante le inadempienze della società stessa nel fornire la documentazione necessaria, tanto che il MISE in data 27 luglio 2015 ha comunicato la decandenza dal contributo, abbia concluso dicendo che per ciò che concerne le autorizzazioni per la realizzazione di questi impianti la competenza è delle Regioni. Come al solito uno scarica barile in fatto di responsabilità per far si che non si intralcino gli interessi localistici delle istituzioni.

Allora io ho chiesto al Viceministro Bellanova:

considerata l’interdittiva antimafia, considerata la mancanza di documentazione al progetto, nonostante il parere negativo di ASL CE/2 – ASL CE/4, dell’ARPAC, dell’Università Federico II di Napoli, se la Regione continua in maniera scellerata e negligente ad autorizzare la realizzazione di impianti per pura speculazione a danno della salute dei cittadini e della tutela dell’ambiente, come può il Ministero lavarsene le mani? Se a seguito di queste operazioni continuiamo a ricevere sanzioni dall’Europa, come può il ministero guardare da un altra parte? Secondo me questi sono atteggiamenti inqualificabili ed inaccettabili e confido nel lavoro della magistratura che spesso deve mettere riparo ai danni che queste aziende perpetrano sul ns. territorio con il beneplacido di regione e governo.

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