M5S: Decreto Mezzogiorno, ora proviamo a far uscire dal dissesto le Province per garantire i servizi ai cittadini

In commissione Bilancio al Senato si sta esaminando in queste ore il decreto legge recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno. Abbiamo pensato che fosse necessario, anche in questo provvedimento, riproporre la questione urgente delle province in dissesto, del tutto irrisolta.

Lo avevamo già fatto nel D.L. cd Manovrina e prima ancora nel mille proroghe, ma ci riproviamo per far prendere coscienza alla maggioranza e al Governo della grave situazione in cui versano le Province che si trovano in una situazione di dissesto finanziario.

Ecco di seguito il testo dell’emendamento presentato:

16.0.1
MORONESE, CIOFFI, NUGNES, PUGLIA, LEZZI, CASTALDI, MARTELLI
Dopo l’articolo, inserire il seguente:
«Art. 16-bis.
(Modifiche all’articolo 1, comma 418 della legge
23 dicembre 2014, n. 190)
«1. All’articolo 1, comma 418, della legge 23 dicembre 2014 n. 190, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il terzo periodo-è sostituito dal seguente: “Fermo restando per ciascun ente il versamento relativo all’anno 2015, l’incremento di 900 milioni di euro per l’anno 2016 e l’ulteriore incremento di 900 milioni di euro a decorrere dal 2017 a carico degli enti appartenenti alle regioni a statuto ordinario sono ripartiti per 650 milioni di euro a carico delle province e per 250 milioni di euro a carico delle città metropolitane.»;
b) al quarto periodo, le parole: “15 ottobre 2014”, sono sostituite con le seguenti: “31 dicembre 2015”;
c) il quinto periodo è sostituito con i seguenti: “Con apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate le modalità di presentazione e valutazione delle richieste di cui al precedente comma. È istituita presso la Presidenza del consiglio dei ministri una Cabina di Regia composta da tre membri: un componente designato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di presidente, uno designato dal Ministero dell’economia e delle Finanze ed uno designato dal Ministero delegato per gli Affari Regionali volta a definire i parametri utilizzati per l’analisi delle richieste di esclusione dal versamento proposte dagli enti locali”.
2. Agli oneri derivanti dal presente articolo, si provvede mediante utilizzo di quota parte delle maggiori entrate derivanti dalle modifiche introdotte ai commi 3, 4, 5, 6 e 7.
3. All’articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 sono apportate le seguenti modifiche:
a) i commi 67 e 68 sono abrogati;
b) al comma 69 le parole: “ai commi da 65 a 68” sono sostituite dalle seguenti: “ai commi 65 e 66”.
4. All’articolo 96, comma 5-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive integrazione e modificazioni, il primo periodo è sostituito dal seguente: “Gli interessi passivi sostenuti dai soggetti indicati nel primo periodo del comma 5, sono deducibili dalla base imponibile della predetta imposta nei limiti del’82 per cento del loro ammontare”.
5. Al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 6, comma 8, dopo il primo periodo è inserito il seguente: “Gli interessi passivi concorrono alla formazione del valore della produzione nella misura dell’82 per cento del loro ammontare.”;
b) all’articolo 6, comma 9) dopo il primo periodo è inserito il seguente: “Gli interessi passivi concorrono alla formazione del valore della produzione nella misura dell’82 per cento del loro ammontare.”;
c) all’articolo 7, comma 2, le parole: “nella misura del 96 per cento”, sono sostituite dalle seguenti: “nella misura dell’82 per cento”.
6. In deroga all’articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, le disposizioni di cui ai commi da 3 a 5 si applicano a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016.
7. Le modifiche introdotte dai commi 3 e 5 rilevano ai fini della determinazione dell’acconto dell’imposta sul reddito delle società e dell’acconto dell’imposta regionale sulle attività produttive dovuti per il periodo d’imposta successivo a quello incorso al 31 dicembre 2016».

Cosa chiediamo in parole semplici?
Con questa proposta emendativa si chiede di esonerare dal concorso al contenimento della spesa pubblica le province che risultino in stato di dissesto finanziario alla data del 31 dicembre 2015,estendendo quindi anche nei loro confronti l’esclusione già disposta dall’articolo 1, comma 418, della legge 190 del 2014,  e  conseguentemente, si chiede di predisporre apposito sistema di monitoraggio delle condizioni delle province in dissesto finanziario, anche attraverso la costituzione di apposita Cabina di regia.

La provincia di Caserta, come già ribadito in diversi atti e occasioni, si trova in una situazione allarmante di empasse che non gli permette di gestire l’ordinaria amministrazione a discapito di tutta la popolazione e in particolare degli studenti i cui istituti sono gravemente a rischio.

Provincia di Caserta, l’emendamento che può evitare il disastro finale e garantire il nuovo anno scolastico

Questo emendamento è un modo per far uscire la Provincia di Caserta dal dissesto, e renderla operativa per permetterle di provvedere alle funzioni che la legge Delrio, quindi il Partito Democratico, quindi il Governo le ha assegnato, così come a tutte le Province. L’unica soluzione possibile è quella di fermare il versamento dei soldi che il Governo preleva loro.

Nel corso dell’esame della c.d. Manovrina abbiamo ottenuto l’approvazione di due ordini del Giorno molto importanti per la Provincia di Caserta.
Con l’ordine del giorno G/2853/138/5 (testo 2) il Governo si è impegnato ad assumere ogni iniziativa utile al fine di assicurare, in conformità al dettato costituzionale, il diritto allo studio per gli oltre 80.000 alunni della Provincia di Caserta in previsione dell’inizio del prossimo anno scolastico.

Con l’ordine del giorno G/2853/201/5 il Governo si è impegnato ad adottare ogni iniziativa necessaria al fine di esonerare dal concorso al contenimento della spesa pubblica altresì le province che risultino in stato di dissesto finanziario alla data del 31 dicembre 2015, estendendo quindi anche nei loro confronti l’esclusione già disposta dall’articolo 1, comma 418, della legge 190 del 2014, e conseguentemente predisporre apposito sistema di monitoraggio delle condizioni delle province in dissesto finanziario, anche attraverso la costituzione di apposita Cabina di regia.

Come M5S vigileremo affinché questi impegni vengano rispettati. Ma quale migliore occasione se non l’approvazione dell’emendamento 16.0.1. nel D.L. Mezzogiorno?

Non abbiamo ancora ricevuto i pareri della Bilancio sulle proposte emendative ma speriamo che, anche dopo l’accoglimento di questi ordini del giorno, il Governo e la maggioranza possano assumersi la responsabilità di un disastro causato da loro con la pessima riforma Delrio.

MORONESE(M5S) OTTENUTI 4 IMPORTANTI IMPEGNI PER LE SCUOLE DI CASERTA DAL MINISTRO FEDELI

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