Discariche non a norma, abbiamo pagato i primi 40 Milioni di € di multa, e non è finita qui

“E’ ufficiale l’Italia ha pagato a febbraio 2015 40 milioni di € quale sanzione forfettaria in seguito alla sentenza del 2 dicembre 2014 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito al non adeguamento delle discariche abusive alla normativa vigente ed europea. La multa prevede altresì il pagamento di ulteriori 42 milioni di € per ogni semestre fino all’esecuzione completa della sentenza. Il primo semestre porta la scadenza del 2 giugno 2015. Sentenza che fa seguito a quella inflitta all’Italia in primo grado già avvenuta nell’aprile del 2007.

Si tratta di ben 218 discariche site in 18 delle 20 regioni italiane non conformi alla direttiva “rifiuti” (inoltre, 16 discariche su 218 contenevano rifiuti pericolosi in violazione della direttiva “rifiuti pericolosi”; infine, l’Italia non aveva dimostrato che 5 discariche fossero state oggetto di riassetto o di chiusura ai sensi della direttiva “discariche di rifiuti”»).

L’unica cosa che la Commissione europea ha accettato è quella di ridurre la sanzione semestrale progressivamente in ragione del numero di siti messi a norma (…) Ciò significa che ogni semestre saranno detratti dall’importo stabilito in 400.000 euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma conformemente alla sentenza e 200.000 euro per ogni altra discarica, scalando progressivamente l’importo della penalità.

Per questo motivo abbiamo presentato una interrogazione con la quale abbiamo chiesto al Governo i dati precisi sul numero di discariche bonificate e messe a norma, quali e quanti fondi si sono messi a disposizione per completare i lavori su tutte le discariche e in che modo intende monitorare, controllare al fine di far rispettare la normativa vigente.

Purtroppo è inqualificabile l’atteggiamento del Governo che davanti a domande precise non dà mai risposte altrettanto chiare e inequivocabili.

Infatti oggi 17 Giugno (ricordo che la scadenza della semestralità era il 2 giugno quindi dovrebbero essere dati già in possesso del Governo) non abbiamo saputo a quanto ammonta precisamente la sanzione da pagare visto che ci hanno semplicemente detto che si è provveduto per 49 discariche senza chiarire se trattasi di quelle con rifiuti pericolosi o no.

Troviamo anche inaccettabile la risposta circa i fondi da stanziare e quelli che a detta del ministero stanno cercando di reperire, considerato che si poteva provvedere già con la Legge di Stabilità 2013 quando, noi del m5s chiedemmo attraverso un emendamento di stanziare 80 milioni di € proprio per arginare e per evitare questa multa. Invece Governo e maggioranza decisero di bocciare la nostra proposta prevedendo 30 milioni per le bonifiche e 50 milioni per l’eventuale multa a pagarsi.

Troviamo altresì inaccettabile e inqualificabile l’atteggiamento del Ministro Galletti che, in quanto tale, dovrebbe, prima di rilasciare dichiarazioni, quanto meno accertarsi dei fatti. Infatti alla notizia della sentenza della Corte di Giustizia europea affermò su Repubblica in data 2 dicembre 2014 che non avremmo dovuto pagare un euro perché l’Europa aveva fatto male i conti, poi il 18 dicembre 2014 su Il Sole24Ore dichiarò che avremmo dovuto fare in modo da non pagare la semestralità per contraddirsi nuovamente e dire quasi che avremmo dovuto sperare, forse nella buona sorte, per avere uno sconticino sulla multa semestrale.

Addossare inoltre la colpa solo su regioni e Comuni, altrettanto inadempienti e colpevoli, non lo riteniamo un comportamento responsabile perché così come evidenziato già in precedenza il Governo italiano poteva già nel 2013 con la legge di stabilità scongiurare una multa così elevata.

Riteniamo che sarebbe cosa buona e giusta che queste multe salatissime fossero imputate e pagate dai responsabili dell’infrazione e cioè Ministro, Presidenti di Regione e Sindaci dei comuni interessati e non è giusto che invece ricadano sempre sulle spalle dei cittadini italiani che di queste loro magagne spesso non sono neanche a conoscenza.

Alla sottosegretaria Degani che oggi ha dato per conto del Governo la risposta alla mia interrogazione ho fatto presente tutta la mia contrarietà e ho ribadito di non essere affatto soddisfatta delle notizie avute. Ho chiesto di avere i dati precisi e la sottosegretaria si è presa l’impegno di fornirmeli. Verificheremo se almeno ci possiamo fidare della sua parola, notizie ovviamente che allorquando mi vengano date provvederò a rendere pubbliche così come dovrebbe sempre avvenire.

Il testo della nostra interrogazione e qui la risposta del Governo