Signor Presidente, nello specifico mi ricollego a quanto già dichiarato dalla collega Nugnes in discussione generale, quando ha parlato dell’abitudine tutta italiana di fronteggiare situazioni di varia natura in emergenza, soprattutto per quanto concerne l’ambiente e la gestione delle bonifiche, dei siti contaminati e dei rifiuti.
La considerazione sorge spontanea: se trattasi di emergenze, gli interventi saranno da attuare in maniera risolutiva ed urgente, e invece ci ritroviamo puntualmente a concedere proroghe su proroghe e deroghe su deroghe, perché tali interventi non seguono mai l’iter predefinito, uscendo dall’emergenza ed entrando nella malattia cronica. Ricordo che questo tipo di gestione va in deroga a leggi vigenti e distoglie fondi da altri capitoli di spesa ai quali non è stata data la patente di urgenza. Un fatto, a nostro avviso, gravissimo.
La Regione Campania, interamente bagnata dal mare, dovrebbe avere come settore economico strategico il turismo. Ebbene, questo in realtà è un settore che non riesce a decollare a causa proprio di questa disastrosa, e forse voluta, gestione. Ogni anno a ridosso della stagione estiva puntualmente scopriamo che il mare è sporco ed inquinato; che c’è bisogno di mettere mano ai depuratori che non funzionano; che tutti faranno del loro meglio in attesa di nuovi finanziamenti. Tante belle parole. Così la storia diventa un ciclo infinito a danno di tutti i cittadini e degli operatori di quel turismo che non c’è.
Con riferimento quindi alla situazione di cui all’articolo 3 (Disposizioni per far fronte all’emergenza ambientale nella Regione Campania* ) di questo decreto, con cui si diede un’ulteriore proroga di gestione commissariale, quindi di emergenza in emergenza, per il servizio di trattamento delle acque reflue in Campania, non siamo ancora riusciti a capire perché non si sia ricondotta la questione nell’alveo della gestione ordinaria. Tutto questo dimostra che un commissario non risolve un problema che, forse, non si vuole risolvere. A sostegno di questa tesi vi è il fatto che dei fondi via via stanziati per l’adeguamento e la messa a norma solo l’1 per cento sia stato utilizzato per l’impiantistica (il resto è stato utilizzato per le spese del personale).
Ora inviterei i colleghi a valutare in futuro tutti gli emendamenti presentati, tenendo conto delle conseguenze che vanno a generare e a indirizzare il loro voto ed il loro consenso avendo come obiettivo unico la soluzione migliore per un territorio già ampiamente devastato e a non lasciarsi condizionare solo dalla voglia di fronteggiare un Gruppo politico diverso da quello di appartenenza. (Applausi dal Gruppo M5S).
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* urgenza di evitare il verificarsi di soluzioni di continuità nelle gestioni degli impianti di collettamento e depurazione di Acerra, Marcianise, Napoli Nord, Foce Regi Lagni, Cuma e impianto di grigliatura e derivazione di Succivo, nella Regione Campania, fino al 31 marzo 2014
Per avere un’idea delle condizioni dei depuratori in Campania guardate questo servizio del 10 Giugno della trasmissione Striscia la Notizia contattata dal consigliere di Bacoli (Napoli) Josi della Ragione
Questa è un immagine satellitare della foce del depuratore di Cuma, notate il colore marrone della costa dovuto al malfunzionamento del depuratore ecco le coordinate http://goo.gl/maps/uS5Fh
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Cara Vilma un appello che faccio a voi tutti: non demordere mai, ci hanno distrutto il futuro, ricostruiamolo. Le polemiche lasciamole a chi non ha voglia di cambiare il paese. Grazie
Ad Ischia (sempre che non vada in direzione opposta anche questa ) stiamo promuovendo la depurazione localizzata con un sistema economico con un abbattimento di agenti inquinanti di gran lunga superiore alle imposizioni di legge.
Il sistema chiamato RBBR è un brevetto finlandese che aumenta il rendimento dei batteri grazie ad un sistema di rotazione e all’alimentazione tramite aria.
Potremmo avere a breve la prima installazione demo sull’isola per 4 abitanti equivalenti. http://www.fortunyagua.com/
grazie!
Stanno cercando di distruggerci perchè temono per i loro privilegi. Non ci riusciranno. Tenete duro.