
Mi è stato chiesto di intervenire oggi, alla Vostra assemblea nazionale per dare un mio contributo sulla necessità di avere una legge quadro a tutela delle isole minori. Lo faccio oggi in qualità di Presidente della commissione ambiente del Senato e lo faccio ancor più volentieri essendomene occupata come portavoce del Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura.
Di certo Voi più di me potete confermare quanto sia necessario dotarci di una Legge per lo sviluppo delle isole minori, dal punto di vista culturale, paesaggistico, turistico ed economico per l’Italia e per l’intero Mediterraneo.
Le caratteristiche peculiari morfologiche e geografiche delle isole minori non possono e non devono rappresentare una condizione di subalternità ma piuttosto una risorsa per poter offrire in primis ai cittadini isolani e in generale a tutta la collettività servizi essenziali sempre più efficienti.
E’ utile però ricordare cosa è stato fatto nella passata legislatura. Come saprete di certo, a Febbraio 2015 in commissione ambiente del senato vennero incardinati 5 Disegni di Legge: fu fatto un gran lavoro di approfondimento e devo dire anche molto condiviso fra i vari gruppi parlamentari arrivando a un testo unificato che vedeva il consenso in pratica di tutti. Eppure dopo 3 anni di lavoro, a fine legislatura il provvedimento è stato arenato in commissione per delle logiche politiche che assolutamente non condivido. Il compito del legislatore è quello di emanare norme a tutela della collettività e non quello egoistico di poterci mettere l’una o l’altra bandierina.
Ho deciso quindi, in questa legislatura, di ripresentare una proposta di Legge quadro sulle isole minori riprendendo il testo del collega Santangelo ex as 1650, oggi Atto Senato n. 497 http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/49865.htm
Il testo base Santangelo, che ringrazio per l’ottimo lavoro fatto, è stato da me arricchito e modificato grazie all’approfondimento svolto appunto nella passata legislatura.
La domanda che mi sono posta nel riformulare il testo, per capire se lo stesso andava nella giusta direzione, è stata: quali sono le esigenze delle isole minori? Quali sono le azioni da mettere in atto per la rimozione degli ostacoli che oggi generano vere e proprie discriminazioni?
Il testo da me depositato sarà disponibile a breve sul sito del Senato ma mi sono permessa di portavi la bozza così che possiate prenderne visione, come del resto io ho preso visione delle proposte che come Ancim fate a riguardo, grazie al testo consegnatomi dall’avv. Usai che ho incontrato la settimana scorsa.
Mi permetto di dire, anche con una certa soddisfazione, che sono tanti i punti condivisi e che da entrambe le parti sono stati ritenuti importanti. Questo non può che essere un grande risultato frutto della strategia, che da sempre ha contraddistinto i nostri lavori parlamentari, in Virtù della quale occorre sempre ascoltare la voce che proviene dal territorio, dalla comunità che vive quella specifica situazione.
Di certo è importante assicurare alle isole minori una maggiore autonomia finanziaria, che Vi consenta di amministrarvi e di poter affrontare tempestivamente, anche se solo temporaneamente, qualsiasi emergenza si presenti. Spesso Vi ritrovate infatti nella condizione di dover affrontare problematiche che per la terraferma possono essere facilmente superabili, mentre per le isole appaiono spesso insormontabili. Eventi di lieve entità possono, infatti, portare a gravi scompensi, causando il totale scollegamento dalla terraferma anche per periodi prolungati di tempo.
Gli obiettivi che si pone la mia proposta di legge li ritrovate riassunti all’art. 2 poi esplicitati nell’articolato:
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garantire i servizi essenziali costituzionalmente previsti dalla costituzione e in capo a tutti quello della tutela alla salute, attraverso la possibilità di creare presidi ospedalieri che garantiscano servizi di pronto intervento, di prima necessità e di strutture per garantire la natalità nell’isola e le cure chemioterapiche. Porto ad esempio quanto accade su Pantelleria, perchè ho parlato di questa problematica con il Sindaco Campo che conosco e che saluto, dove c’è la disponibilità di un servizio di elisoccorso 8-20, con evidenti disagi per i cittadini limitato quindi alle 12 ore. Tra l’altro il servizio di elisoccorso a Pantelleria costa circa 1,8 milioni di euro, spesa che potrebbe essere utilizzata per il personale da stabilizzare sull’isola.
E sono certa che tutti voi sindaci potreste riportarmi dati simili a questi.
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Favorire la realizzazione di servizi di telecomunicazioni per l’utilizzo della banda ultra larga, per la telemedicina, il telelavoro e così via
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Prevedere incentivi per l’utilizzo sull’isola di veicoli a basso impatto ambientale e di pari passo sostenere interventi per la ciclabilità come ad esempio l’estensione della rete di piste ciclabili;
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Come componente e Presidente della Commissione ambiente in senato era scontata una mia particolare attenzione per la creazione di un piccolo sistema locale di smaltimento dei rifiuti non pericolosi al fine di non gravare le casse comunali dei costi di trasporto ad essi relativi e l’individuazione di siti idonei allo svolgimento di tali attività affinché queste non incidano negativamente sulla salubrità dell’ambiente e del paesaggio, oltre all’avvio di azioni per la riduzione fattiva della produzione dei rifiuti;
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Migliorare ed implementare i servizi di trasporto, di rifornimento di combustibili e di beni di prima necessità, nonché i servizi di linee aeree e di navigazione per garantire la continuità territoriale e favorire il turismo;
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Rendere le isole energeticamente auto-sufficienti attraverso l’incremento della produzione da fonti rinnovabili e garantire il rifornimento idrico realizzando nuovi impianti e favorendo l’installazione di impianti di potabilizzazione e di desalinizzazione;
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E poi la valorizzazione dei beni culturali, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, la promozione e l’incentivazione di attività tipiche isolane, dei prodotti artigianali, agricoli e della pesca.
Questi sono solo alcuni punti su cui ci siamo concentrati. Oltre a questo ci sono altri 2 aspetti a cui personalmente tengo molto:
uno è quello di attivare presso l’Unione europea le procedure per l’istituzione di zone franche nel territorio delle isole minori, in ottemperanza al regolamento (UE) n. 952/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell’Unione;
l’altro è quello di far si che il Comitato paritetico previsto all’art. 4 che dovrà occuparsi anche delle riprogrammazioni e delle eventuali ricollocazioni, venga istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e presieduto dal Presidente del consiglio dei ministri o da un sottosegretario di stato appositamente delegato.
Tutte queste proposte collimano, credo, con quelle dell’Ancim e questo mi fa ben sperare in una collaborazione fattiva e continuativa affinchè questo disegno di legge arrivi ad approvazione. Ci sono di certo ulteriori aspetti che vanno approfonditi e dove occorrerà trovare la giusta soluzione come ad esempio per tutto ciò che concerne la questione della riduzione dei conteziosi presso le Aule giudiziarie attraverso la promozione della conciliazione. L’Ancim propone anche l’istituzione della Casa della Giustizia che nel mio testo non è previsto ma ciò non significa che non possa essere ritenuto valido, ovviamente questo è quanto spetterà fare al parlamento durante l’iter di discussione in Commissione.
Quello che sento di poter dire oggi a tutti voi, in qualità di prima firmataria del disegno di legge sulle isole minori e in qualità di Presidente della Commissione ambiente del Senato, è che farò il possibile affinchè questo ddl venga calendarizzato quanto prima e che venga approvato in questa legislatura ovviamente con le modifiche che il Parlamento riterrà opportuno fare.