Stanno ammazzando la Reggia di Carditello

C’è l’articolo 9 della Costituzione che dichiara fra i i principi fondamentali della nostra Repubblica la tutela del paesaggio, c’è la legge 157/1992 che protegge le specie di uccelli che in questo periodo nidificano sugli alberi, c’è la legge 10/2013 che tutela gli alberi monumentali che si trovano all’interno di beni culturali, siti di interesse storico ecc., e c’è la legge del buon senso che dovrebbe impedire ad ogni cittadino di compiere lo scempio che si sta perpetrando alla Reggia di Carditello. La cosa assurda è che in Italia sembra che la Legge debba essere rispettata solo ed esclusivamente dai cittadini e non dalle istituzioni che li rappresentano.

La legge nazionale per la tutela degli alberi monumentali prevede che vengano individuati e censiti dal Corpo Forestale dello Stato e che le Regioni si dotino di una legge regionale, tra le tante regioni italiane manca giusto la Campania! (Leggi qui a pagina 16). I pini della Reggia di Carditello che stanno abbattendo sono pini secolari, dunque da oltre cento anni vivevano li all’interno della Reggia, facendo parte (secondo il mio parere a pieno titolo) del patrimonio paesaggistico ed ambientale che preserva e ci regala la Reggia borbonica. Dunque probabilmente andrebbero a far parte di quel patrimonio da tutelare che sono gli alberi monumentali.

Cosa è precisamente un albero monumentale?

Più precisamente, la legge n. 10/2013 e il successivo Decreto attuativo sanciscono una precisa definizione di albero monumentale (scarica qui il decreto art.4 e 5 del 23/10/2014).
Ai sensi dell’art. 7, comma 1, per albero monumentale si intende:

a) l’albero ad alto fusto isolato o facente parte  di  formazioni boschive naturali  o  artificiali  ovunque  ubicate  ovvero  l’albero secolare tipico, che possano essere considerati come rari  esempi  di maestosità e longevità, per età o  dimensioni, o di particolare pregio naturalistico,  per  rarità  botanica  e  peculiarità  della specie, ovvero che rechino un preciso riferimento ad eventi o  memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;

b) i filari e le alberate di  particolare  pregio  paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi  quelli  inseriti  nei centri urbani;

c)  gli alberi ad alto fusto  inseriti  in  particolari  complessi architettonici di importanza storica e culturale,  quali  ad  esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.

Agli alberi monumentali vengono quindi riconosciuti sia un valore ambientale, ma anche un valore culturale. Un albero monumentale non è, infatti, solo un “grande albero di bell’aspetto”, esso è soprattutto un sopravvissuto, una testimonianza di un paesaggio, di un ecosistema, di un uso del suolo e di una precisa fase della vita degli uomini che attraverso le generazioni l’hanno piantato, accudito e a vario titolo goduto.

Per far si che un albero venga dichiarato monumentale e che venga inserito nell’elenco pubblico, c’è bisogno che il Comune invii la richiesta di segnalazione come da allegato 2 a pagina 8 del decreto attuativo. Perchè il Comune di San Tammaro non ha mai fatto questa richiesta? Forse perchè aveva già dato l’ok all’abbattimento? Queste sono cose che verificheremo facendo un accesso agli atti ed andando a verificare tutti i pareri e tutte le perizie che hanno fatto si che si desse l’avvio all’uccisione di questi alberi.

Si dirà che l’abbattimento era previsto nel capitolato d’appalto, nel progetto generale di restauro della Reggia.Reggia_di_Carditello_Pini_Secolari_abbattuti_02062015_vilmamoronese_it (30)

Ma chi lo ha redatto quel progetto? Chi ha avvallato l’idea di tagliare 74 pini secolari?

La firma è dei progettisti Giuseppina Torriero e Oreste Graziano, entrambi sono stati oggetto di una interrogazione parlamentare del MoVimento Cinque Stelle del 19 Gennaio 2015, a mia prima firma che vi consiglio di leggere qui, si tratta di assegnazione di gare di appalto.

Notizia di pochi giorni fa è che il progettista Oreste Graziano è stato rinviato a giudizio assieme all’ex sovrintendente della Reggia di Caserta per un’inchiesta che riguarda l’assegnazione di 100 gare d’appalto tra il 2010 e il 2013. Ora a questo punto credo che a tutti vengano tanti leciti dubbi.

Non finisce qui, continuiamo. Il 25 Marzo 2015 ricevo in commissione dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni la risposta ad una nostra interrogazione che riguardava la caduta di un albero all’interno della reggia, nella risposta il sottosegretario dice quanto segue in questa parte evidenzia in rosso che faranno di tutto per salvare gli alberi dall’abbattimento.

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A fine Maggio 2015 iniziano a tagliare gli alberi, mi arrivano le prime segnalazioni dai cittadini e dai comitati.

Martedì 2 giugno partecipo ad una mobilitazione per salvare i pini constatando che si stava procedendo al taglio di 74 pini secolari che si trovano all’interno dell’area della Reggia. In tale data erano stati abbattuti già 19 pini. Uno spettacolo che lascia sgomenti chiunque possa avere anche solo minimamente a cuore l’ambiente e il paesaggio. Abbiamo immediatamente chiamato 1515 il pronto intervento del Corpo Forestale affinché potessero verbalizzare e procedere con le verifiche dovute al fine di poter almeno bloccare l’opera di sciacallaggio in corso.

Reggia di Carditello abbattimento pini 2 Giugno 2015

Oggi Sabato 6 giugno siamo ritornati di nuovo presso il sito e come potete vedere dalle foto stanno continuando con il taglio e le parole non possono descrivere il senso di dolore che abbiamo provato a vedere a terra molti altri alberi. Ai nostri occhi sono apparsi come delle persone uccise e smembrate a terra allo scopo di favorire gli interessi di chissà chi.

Reggia di Carditello abbattimento pini 6 Giugno 2015

Procederemo con esposti, atti parlamentari, manifestazioni e tutto quanto sarà possibile mettere in atto per contrastare questa assurdità e non ci fermeremo e procederemo fino a quando non ci saranno i nomi e i cognomi degli irresponsabili che tale situazione hanno creato.

Sono mesi che come M5S siamo al fianco dei lavoratori di tantissime aziende casertane che stanno chiudendo e che rischiano di ritrovarsi in mezzo alla strada, sono anni che ci battiamo per contrastare il fenomeno della terra dei fuochi proponendo soluzioni che il governo prontamente respinge al mittente, e ora stanno man mano rastrellando al suolo quello che di buono ancora ci rimane, il nostro paesaggio, i nostri beni culturali, la nostra storia.

Non possiamo permettere che ciò accada, chiedo a tutti i cittadini di partecipare, di lottare insieme e di non lasciarsi sopraffare dallo sconforto, se c’è stato qualcuno che ha sbagliato o che ha voluto approfittare per avere un tornaconto economico nel taglio dei 74 pini pagherà, segnalate tutto, se avete materiale o informazioni contattatemi. Quanto prima provvederemo ad acquisire tutte le autorizzazioni che hanno provocato questo scempio.

Scempio pini si rischia il sequestro 6 giugno 2015 il mattino

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