
Oggi si sono svolte due riunioni tecniche presso le Prefetture di Napoli e Caserta per fare un punto sullo stato di attuazione del “Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti”. Presenti tutte le autorità coinvolte sia istituzionali che delle forze dell’ordine e militari e anche i delegati dei Ministri che hanno sottoscritto insieme al Ministro Costa il medesimo piano, e alla presenza anche dell’ing. Curcio nominato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri quale Presidente dell’Unità di Coordinamento del Piano.
Devo dire che nella prima riunione a Caserta è stato molto proficua, abbiamo rilevato le cose fatte e quelle in itinere.
Ecco alcuni aggiornamenti:
relativamente alla Banca Dati, che deve raccogliere tutte le informazioni relative agli impianti e piattaforme di trattamento rifiuti presenti sul territorio, fortemente voluto così da poter effettuare controlli a incrocio sia da parte delle procure sia di coloro che sono deputati al controllo e monitoraggio. Il vice capo di gabinetto della Regione Campania Dott.ssa Bove ha affermato che la suddetta banca dati è già operativa e allora ho chiesto se si trattava dello stesso progetto ITER (che doveva essere attivo già nel 2017) e lei ha confermato ribadendo la piena funzionalità dello stesso e che nelle prossime settimane si procedeva solo a implementare la parte del sistema informativo così come richiesto dal Comando dei vigili del fuoco per la parte di informazioni di loro interesse.
Un altro aspetto importante che è stato affrontato è quello del monitoraggio dell’aria. A riguardo, ricordiamolo, l’Italia, è già in infrazione europea e difatti il Ministro Costa ha già provveduto a sottoscrivere con alcune regioni un protocollo proprio per superare tale situazione. Un analogo accordo è quasi pronto e verrà sottoscritto dalla Regione Campania con Il Ministero dell’Ambiente. Ho ritenuto però doveroso ricordare al vice capo gabinetto che la regione Campania su questo aspetto è fortemente in ritardo e in difetto in virtù del fatto che non sta rispettando quanto previsto nel decreto legislativo 155/2010. Infatti la Campania avrebbe dovuto avere un piano regionale sul monitoraggio dell’aria aggiornato al 2018 mentre attualmente è fermo al 2014 e ciò nonostante le 43 stazioni di rilevamento nei territori soggetti a maggiore pressione ambientale sono state posizionate, ad oggi ne risultano solo 23, pertanto prima di sottoscrivere l’impegno per ulteriori azioni ho chiesto di attuare prima quello che già attualmente è previsto.
Per quanto riguarda invece i sistemi di videosorveglianza e dei sistemi di auto protezione incendi di cui dovrebbero essere dotati tutti gli impianti, il Ministero dell’Ambiente ha redatto delle Linee Guida e pubblicate sul sito già dal 21 gennaio 2019 (circolare_21_01_2019_stoccaggi) e devo dire che il Prefetto Ruberto le ha immediatamente recepite trasformandole in Piano speditivo e operativo, di contro la Prefettura di Napoli ho avuto l’impressione che non avesse ancora letto la circolare del ministero.
In Prefettura a Napoli era presente per la regione Campania l’Ass. Bonavitacola a cui invece ho posto due questioni importantissime:
1. la bonifica dei siti, soprattutto quelli che sono stati oggetto di incendi, vedi l’Ilside di Bellona, ma anche tanti altri. Questo perché è inaccettabile che trascorrono anni senza avviare alcun risanamento ambientale ma anche perché vi è un aggravare di lavoro ad esempio per i Vigili del fuoco che ad oggi a distanza di oltre 2 anni ancora sono costretti a intervenire a causa di continue fumarole.
2. ho evidenziato, visto che si è parlato di ciclo dei rifiuti, del nuovo piano regionale approvato a maggio 2016 che prevedeva la costituzione degli Ambiti territoriali e di come a distanza di tre anni fossimo ancora a zero e di come questi ATO non risultano per nulla operativi. Ciò per meglio rimarcare che se vi sono delle carenze prima di proporre la costruzione di chissà quali altri impianti di trattamento impattanti per il territorio, si mettessero prima a testa bassa a lavorare per attuale un piano integrato dei rifiuti da loro stessi redatto.
Il controllo del territorio è molto complesso perché molto vasto, lo sappiamo. Ma è arrivato il momento che la Regione smetta di crogiolarsi e metta fine alle beghe politiche – amministrative e agisca per il bene del territorio campano. Le bonifiche devono andare avanti. L’ex area Pozzi Ginori di Calvi Risorta, la discarica abusiva più grande d’Europa, e l’area di Pianura da decenni attende le bonifiche. Faremo fiato sul collo, a tutti gli enti con spirito di collaborazione, anche alla Regione Campania ovviamente perché non possiamo più permetterci di aspettare”.
Ultima notizia riguarda il progetto EPICA che è previsto all’interno del Piano di azione e che riguarda la parte sanitaria e nello specifico il coinvolgimento dei medici di famiglia per ciò che attiene il monitoraggio e la raccolta dei dati sanitari. Ebbene il Ministero della Sanità è quasi pronto per la validazione del suddetto progetto ma la notizia negativa è che la Regione Campania ha deciso di non sottoscriverlo e di non voler aderire.
Con questa ultima amara notizia, spero di potervi aggiornare in maniera ancora più puntuale a breve visto che l’ing. Curcio provvederà a fine febbraio a produrre relazione trimestrale sull’attuazione del Piano.
Quello che vi garantisco è che seguirò passo dopo passo ogni singola azione che verrà fatta e laddove vi sarà bisogno darò il mio contributo affinché tutto proceda come si deve.