Il 16 Marzo 2017, ho ricevuto la risposta alla seconda interrogazione sui centri di compostaggio in Campania, purtroppo ancora una volta senza ottenere le risposte che chiedevamo, così come accaduto anche con la prima interrogazione.
Ricapitolando le azione che come MoVimento 5 Stelle abbiamo fatto per conoscere i costi, i soldi, che sono stati spesi o meglio buttati per gli impianti di Compostaggio ad oggi mai completati e che sono anche stati una delle cause delle multe milionarie che l’Europa ci ha infilitto, e che continuiamo a pagare :
9 Ottobre 2014 Presentazione prima interrogazione
5 Marzo 2015 Risposta alla prima interrogazione senza avere i dati
6 Aprie 2016 Presentata seconda interrogazione
21 Ottobre 2016 Richiesta dati in assemblea pubblica a Frasso Telesino al Presidente della commissione ambiente della Regione Campania
3 Novembre 2016 Ho scritto al presidente della commissione ambiente della Regione Campania, senza ricevere mai risposta
16 Gennaio 2017 sollecitata via email la risposta alla mia nota del 3 novembre, senza ricevere mai risposta
7 Febbraio 2017 Ho contattato gli uffici del Pres. Oliviero, commissione ambiente regionale, e mi hanno assicurato che stavano procedendo con la ricerca delle informazioni da me richieste.
27 Febbraio 2017 Ho contattato direttamente il Pres. Oliviero al cellulare che in maniera alquanto “sbrigativa” mi ha detto che l’indomani avrebbe provveduto. Mai ricevuta alcun riscontro.
16 Marzo 2017 Risposta alla seconda interrogazione senza ricevere i dati
Questa la risposta che ho dato al Sottosegretario Barbara Degani in commissione, ascoltate grazie
Qui la risposta scritta del Ministero del 16 Marzo 2017 PDF Download che ho ricevuto in commissione.
Ovviamente non ci fermeremo, fino a che non riceveremo le giuste e dovute risposte e potremo pubblicare i dati, per far conoscere a tutti i cittadini quanto ci sono costati questi impianti di Compostaggio mai avviati, o mai terminati, e chissà cos’altro uscirà!
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Commissione XIII — 16 marzo 2017
Interrogazione a risposta orale n. 3-02745 presentata dal Sen. Moronese ed altri.
(Impianti di compostaggio Regione Campania)
Con riferimento alle questioni poste, relative agli impianti di compostaggio
nella Regione Campania, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto
segue.
In via preliminare, si fa presente che la Regione, per dare attuazione alla
sentenza della Corte di Giustizia Europea riguardante la Violazione della direttiva
2006/12/CE, ha da subito manifestato la volontà di procedere all’aggiomamento del
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani al fine di individuare una nuova
strategia regionale di gestione dei rifiuti che superi la logica degli “inceneritori”. A
tal fine, la Giunta regionale della Campania, con delibera n. 685 del 6 dicembre 2016,
ha provveduto ad adottare la proposta di Aggiornamento del Piano Regionale di
gestione dei Rifiuti urbani della Campania. Il Piano, approvato definitivamente dal
Consiglio regionale nella seduta del 16 dicembre 2016, definisce i nuovi fabbisogni
di trattamento/smaltimento, in particolare con riferimento agli impianti di
incenerimento, discarica e compostaggio, per la gestione dei rifiuti.
Per quanto riguarda Fattuale stato di funzionamento di tutti gli impianti di
trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani presenti o in corso di realizzazione
in Campania, incluse le loro capacità operative in termini di tonnellate al giorno, il di San Tammaro, Giffoni Valle Piana e di Battipaglia sono in fase di completamento per una capacità complessiva di 95.000 tonnellate all’anno.
A questi due gruppi se ne aggiunge un terzo inerente gli impianti in corso di
autorizzazione per la realizzazione e l’entrata in esercizio.
Infine, per completezza va evidenziato un quarto gruppo di impianti che fa
riferimento gli interventi di rifunzionalizzazione degli impianti Stabilimenti di
Tritovagliatura e imballaggio di Rifiuti (STIR), portati avanti attraverso appositi
Commissari, sulla cui effettiva realizzazione la Regione fa presente che allo stato la
stessa non è definibile in quanto Pattività dei Commissari è ferma stante il mancato
rinnovo dell’incarico.
Pertanto, al netto delle iniziative relative a quest’ultimo gruppo di impianti, per
quanto riguarda il fabbisogno di compostaggio da soddisfare, il nuovo Piano di
gestione dei rifiuti, prevede, al raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, un quantitativo annuo di tonnellate. Tale fabbisogno è stato ottenuto
determinando il fabbisogno per ogni ATO.
La Regione evidenzia, tuttavia, che, nella capacità globale degli impianti
predetti va presa in esame una percentuale variabile di strutturante e va considerata
l’alea di incertezza circa l’effettivo completamento dell’iter autorizzativo (per alcuni
impianti ancora non avviato). A1 fine, quindi, di evidenziare un valore più attendibile,
anche quando l’impiantistica in corso di realizzazione e di autorizzazione sarà stata
resa operativa, la Regione stima verosimilmente che la capacità complessiva si
attesterebbe intorno alle 425.000 tonnellate annue con un fabbisogno residuo di circa 320.000 tonnellate annue, per il quale la stessa ha già provveduto a pubblicare una
manifestazione di interesse per l’individuazione dei Comuni disponibili (12 maggio
2016).
In esito a tale avviso sono state avanzate n. 32 istanze da parte delle
Amministrazioni comunali e n. 6 da parte delle società provinciali che gestiscono gli
STIR. Le istanze, a seguito di sopralluoghi e di incontri tecnici avvenuti sui siti
individuati, sono state sottoposte ad una pre-istruttoria che ha consentito di associare
alle localizzazioni degli impianti da realizzare, la relativa capacità impiantistica e la
stima dei costi di investimento. La Regione prevede pertanto di realizzare gli
interventi ammissibili con i fondi previsti dal Patto per il Sud che, a tal fine, ha
previsto una dotazione finanziaria di 250 milioni di euro di cui 60 milioni a valere su
fondi POR/FESR 2014/2020 già impegnati e la restante parte a valere su fondi FSC
2014/2020 ancora disponibili.
Si segnala, infine, che la Regione ha pubblicato sul Bollettino regionale del 22
febbraio 2017 l’avviso pubblico per la realizzazione degli impianti di compostaggio
di comunità per il trattamento della frazione organica dei rifiuti al quale possono
aderire i Comuni, singolarmente o associati. A tal fine la Regione si farà carico dei
costi, comprensivi della gestione del personale qualificato, per l’acquisto,
l’installazione e la gestione degli impianti che saranno autorizzati secondo le
modalità semplificate del decreto ministeriale n. 266 del 29 dicembre 2016.
Per completezza di informazione, si fa presente che con i D.P.C.M. del 7 marzo
2016 e del 10 agosto 2016, adottati in attuazione dell’art. 35 dello Sblocca Italia, il
Ministero ha condotto una ricognizione sul fabbisogno nazionale di
termovalorizzazione e di compostaggio individuando dotazioni impiantistiche
necessarie e i fabbisogni residui da soddisfare, al fine di garantire la corretta chiusura
del ciclo dei rifiuti.
In tema di riciclaggio della frazione organica, il predetto decreto ministeriale n.
266 del 2016 recante “i criteri operativi e le procedure autorizzative semplificate per
il compostaggio di comunità di rifiuti organici” introduce una tipologia di impianto di
piccola taglia con la peculiarità di essere gestito collettivamente dalle utenze
domestiche e non domestiche, in qualità di utenze conferenti nell’apparecchiatura, al
fine de1l’0ttenimento del compost da utilizzare tra le medesime. L’obiettivo
perseguito è quello di ridurre gli impatti derivanti dalla gestione della frazione
organica dei rifiuti urbani contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di
riciclaggio, ai sensi dell’articolo ll della direttiva 2008/98/CE, e di riduzione del conferimento dei rifiuti biodegradabili in discarica, ai sensi dell’articolo 5 della
direttiva 1999/31/CE.
Occorre, infine, evidenziare che il Governo sta attuando un insieme di azioni
volte a promuovere l’economia circolare e l’us0 efficiente delle risorse, tramite
l’emanazione di alcuni provvedimenti attuativi delle misure del “Collegato
Ambientale”. In particolare, tra le altre, il Ministero dell’ambiente sta finalizzando la
revisione della strategia di sviluppo sostenibile e l’adozione di un piano nazionale sul
consumo e sulla produzione sostenibili. A tal proposito il Ministero fornirà pieno
supporto al processo di elaborazione di criteri per l’integrazione delle politiche sui
rifiuti, sui prodotti e sui chimici, in modo tale da stimolare Peso-compatibilità dei
materiali e dei prodotti riciclati e la loro maggiore diffusione sul mercato. Condivide
inoltre la necessità di focalizzare gli sforzi dei prossimi mesi sul settore alimentare e
su quello della plastica ed è pronto a partecipare attivamente alla piattaforma europea
per l’economia circolare.
Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell’ambiente, per quanto di
competenza, continuerà a svolgere la sua attività di monitoraggio e di interlocuzione
con la Regione Campania e a sollecitare le strutture tecniche competenti.
La dotazione impiantistica attualmente realizzata ed autorizzata (di seguito indicata
come Gruppo A) risulta essere la seguente:
Tabella 7.6.1 — Impianti di trattamento della frazione organica da raccolta
differenziata autorizzati e realizzati
AV Solofra i i 49.600 Privato aerobico
AV Bisaccia 30.000 Privato aerobico
AV Avellino 1.699 Privato aerobico
AV Teora 6.000 Pubblico aerobico
CE Villa Literno 18.000 Privato aerobico
NA Caivano 33.000 Privato anaerobico/ aerobico
SA Castelnuovo di Conza n.d. Privato aerobico
SA Salerno 30.000 Pubblico anaerobica/aerobico
SA Eboli 20.000 Pubblico aerobico
TOTALE 188.299
A questo primo gruppo di impianti se ne aggiunge un secondo (Gruppo B) in corso di
realizzazione:
Tabella 7.6.2 — Impianti di trattamento in corso di realizzazione
CE San Tammaro 30.000 Pubblico aerobico
SA Giffoni Valle Piana 30.000 Pubblico aerobico
SA Battîpaglia 35.000 Pubblico aerobico
TOTALE 95.000