Ecomafie, istituita la commissione bicamerale d’inchiesta. Dichiarazione di voto M5S

Questa legislatura vedrà la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, partire immediatamente, già a Settembre avvierà i suoi lavori.

Nel mio intervento oggi al Senato ho voluto dare anche alcuni consigli a tutti i colleghi, che faranno parte di questa importantissima commissione, in particolare quello di prestare più attenzione alle problematiche locali.

Grazie Presidente,

abbiamo da poco votato in quest’aula il disegno di legge per l’istituzione della Commissione di Inchiesta Antimafia e ora ci apprestiamo a votare un altro provvedimento per l’istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.

Due commissioni d’inchiesta, Ecomafie ed Antimafia, che personalmente ritengo estremamente importanti, due strumenti per il contrasto ai fenomeni gravissimi dell’illegalità e della criminalità, che seppur in ambiti diversi, indagano spesso su illeciti che non sono privi di legami e connessioni, perché oggetto di un unico disegno criminale.

La loro importanza non credo sia minimamente in discussione, anzi la volontà di istituire in tempi celeri la Commissione cosiddetta Ecomafie è stata dimostrata da tutti i gruppi parlamentari e per questo voglio ringraziare in qualità di Presidente della Commissione Ambiente tutte le forze politiche che all’unanimità hanno votato in commissione a favore del testo in esame, senza voler rallentare in alcun modo l’iter parlamentare.

E io oggi, nella mia dichiarazione di voto è a voi colleghi che mi rivolgo, perché molti di voi saranno chiamati a farne parte e dipenderà dal vostro lavoro se i risultati della Commissione Ecomafie potranno essere ancor più significativi delle precedenti legislature.

Le inchieste che la commissione dovrà effettuare riguarderanno:

  • le attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, sulle organizzazioni in esse coinvolte o ad esse comunque collegate
  • le connessioni tra le attività illecite nel settore dei rifiuti e altre attività economiche, con particolare riguardo al traffico dei rifiuti all’interno dei territori comunali e provinciali, tra le diverse regioni del territorio nazionale e verso Stati esteri;
  • l’eventuale sussistenza di comportamenti illeciti nell’ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica e dei soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti, con riferimento alle modalità di gestione dei servizi di smaltimento da parte degli enti locali e ai relativi sistemi di affidamento;
  • l’eventuale sussistenza di attività illecite relative ai siti inquinati, alle bonifiche e alla gestione di rifiuti radioattivi;
  • gli illeciti sulla gestione degli impianti di depurazione delle acque, dello smaltimento dei fanghi e dei reflui e anche su quelli del sistema idrico integrato.

Ma grazie al lavoro svolto in passato e facendone tesoro, si è deciso giustamente di introdurre ulteriori 3 questioni su cui la commissione dovrà lavorare e porre attenzione e cioè:

  • verificare la corretta attuazione della normativa vigente in materia ambientale per quanto di propria competenza e verificare anche l’efficacia dell’attuazione della legge sugli ecoreati, la n. 68 del 2015

  • verificare l’eventuale sussistenza di attività illecite relative alla gestione e allo smaltimento dei materiali contenenti amianto

  • indagare sulle attività illecite legate al fenomeno degli incendi di impianti di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti. Incendi che negli ultimi anni si ripetono con una frequenza allarmante in tutta Italia. Stiamo parlando di oltre 300 roghi in due anni.

L’ultimo in ordine di tempo quello avvenuto a Caivano in Campania, appena 6 giorni fa, dove ha bruciato la piattaforma di recupero più grande del sud, credo che le immagini di questo incendio siano ancora nella memoria di tutti.

Una richiesta però sento di doverla fare a chi farà parte della commissione: occorre dare massima attenzione anche e soprattutto a quelle che sono problematiche locali che spesso però si ripetono in maniera identica su tutto il territorio nazionale.

Nel corso della precedente legislatura ho sottoposto ad entrambe le commissioni, Ecomafie e Antimafia, una questione che riguarda una cava per estrazioni nel Casertano, precisamente la cava Cesque sita nel comune di Falciano del Massico.

Dalla documentazione che riuscì a produrre, era chiara la presenza di criticità molto rilevanti sia in materia ambientale che in termini di legalità. Una cava che aveva avviato le sue attività in assenza della certificazione antimafia, che non possedeva tutte le certificazioni ambientali necessarie e la cui attività era stata dichiarata insalubre dall’asl di caserta e aveva ricevuto parere negativo anche dal Genio Civile.

Mi fu risposto che vi erano tutti gli elementi per avviare una istruttoria congiunta delle 2 commissioni.

Eppure le Commissioni Ecomafie e Antimafia nonostante l’impegno detto non sono riuscite a dare la giusta attenzione a questa vicenda. Studiando un caso del genere si può comprendere dove si innesca quel meccanismo perverso dell’illegalità che spesso deve la sua florida attività grazie anche alla complicità di funzionari pubblici connniventi. Come è possibile infatti avviare un’attività così delicata, di tipo insalubre, senza le autorizzazioni previste per legge? senza la dovuta certificazione antimafia? Quanti occhi sono stati chiusi per far partire questa cava? Come mai nessun controllo è stato effettuato? come mai nonostante i numerosi sequestri avvenuti ai danni dell’azienda e del proprietario che guarda caso risulta essere coinvolto anche in una famosa inchiesta sui casalesi, nulla è cambiato e nessuno è stato punito. Gli unici a essere puniti giorno dopo giorno sono i cittadini falcianesi che subiscono inevitabilmente l’inquinamento di questa attività.

Io ritengo che situazioni locali, gravi come questa che vi ho appena esposto devono essere obbligatoriamente messe sotto la lente di ingrandimento dalla commissione perché fanno comprendere come “il sistema criminale” che ruota attorno a questi disastri sia sempre lo stesso e questo serve a farci capire dove è necessario agire a livello normativo e giudiziario per porre fine a quello che risulta essere il cuore pulsante dell’economia criminale.

Con l’auspicio quindi che il lavoro di questa commissione possa essere quanto più produttivo possibile, a nome del gruppo del Movimento5stelle dichiaro il nostro voto favorevole.

Grazie

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/0/hotresaula/0/0/index.html?part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_ddsreadddl627icdicr-trattazione_ddvf-intervento_moronesem5s

 

MARTEDÌ 31 LUGLIO 2018 14.40.20
RICERCA M5S

AMBIENTE. MORONESE(M5S): COMMISSIONE INCHIESTA CICLO RIFIUTI NECESSARIA

AMBIENTE. MORONESE(M5S): COMMISSIONE INCHIESTA CICLO RIFIUTI NECESSARIA (DIRE) Roma, 31 lug. – “La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attivita’ illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali porra’ sotto la lente di ingrandimento tutti quei reati che finora non hanno avuto la dovuta risposta. Situazioni gravi come quella di Cava Cesque, nel comune di Falciano del Massico, non possono restare inascoltate”. Cosi’ in aula la senatrice e presidente della Commissione Ambiente, Vilma MORONESE. “Nel corso della precedente legislatura- continua MORONESE – ho sottoposto ad entrambe le commissioni, Ecomafie e Antimafia, la situazione di Cava Cesque. Dalla documentazione che riuscii a produrre, era chiara la presenza di criticita’ molto rilevanti sia in materia ambientale che in termini di legalita’. Una cava che aveva avviato le sue attivita’ in assenza della certificazione antimafia, che non possedeva tutte le certificazioni ambientali necessarie e la cui attivita’ era stata dichiarata insalubre dall’Asl di Caserta e aveva ricevuto parere negativo anche dal Genio Civile. Mi fu risposto che vi erano tutti gli elementi per avviare una istruttoria congiunta delle 2 commissioni. Eppure la Commissione Ecomafie e Antimafia, nonostante l’impegno detto, non sono riuscite a dare la giusta attenzione a questa vicenda. Studiando casi del genere- continua MORONESE- si comprende dove si innesca quel meccanismo perverso dell’illegalita’ che spesso deve la sua florida attivita’ alla complicita’ di funzionari pubblici conniventi. Come e’ possibile infatti avviare un’attivita’ cosi’ delicata, di tipo insalubre, senza le autorizzazioni previste per legge e senza la dovuta certificazione antimafia? Quanti occhi sono stati chiusi per far partire questa cava? Come mai nessun controllo e’ stato effettuato? Nonostante i numerosi sequestri avvenuti ai danni dell’azienda e del proprietario che guarda caso risulta essere coinvolto anche in una famosa inchiesta sui casalesi, nulla e’ cambiato e nessuno e’ stato punito. Queste situazioni locali devono essere obbligatoriamente messe sotto la lente di ingrandimento dalla commissione perche’ fanno comprendere come il sistema criminale che ruota attorno a questi disastri sia sempre lo stesso. Questo serve a farci capire dove e’ necessario agire a livello normativo e giudiziario per porre fine a quello che risulta essere il cuore pulsante dell’economia criminale”, termina. (Com/Sor/ Dire) 14:39 31-07-18 NNNN

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *