Resoconto lavori in Senato 13.05.2013 – E’ ora che anche i partiti restituiscano i soldi ai cittadini

Oggi Lunedì, giornata di rientro e libera da impegni di aula abbiamo in programma due incontri, uno al Senato alle 15 e l’altro in camera congiunta con i colleghi Deputati alle 18.

Ci siamo quindi visti nella sala della IV Commissione.

Abbiamo discusso del calendario delle sedute in Aula previste per martedi, mercoledi e giovedi prossimo.

Abbiamo parlato dei vari argomenti all’ordine del giorno delle sedute, di chi farà gli interventi e di cui però vi parlerò in dettaglio giorno per giorno nel resoconto delle sedute stesse.

In particolar modo giovedì 16 alle ore 10 sarà presente il Ministro del Lavoro Giovannini per un questions time, in pratica “Interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell’articolo 151-bis del Regolamento, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali”.

Dopo la riunione dei capigruppo conosceremo gli argomenti relativi al lavoro per i quali sarà possibile rivolgere al Ministro delle domande, tempo max 2 minuti, alle quali lo stesso risponderà immediatamente e alle quali potremo replicare per un max di 1 minuto. Visto i tempi strettissimi vi renderete conto della difficoltà di formulare in breve delle domande dirette e concise.

Abbiamo poi parlato di questioni di vario tipo:

–          La denuncia da fare ancora da parte di alcuni di noi alla polizia Postale per l’indagine sulle e-mail trafugate;

–          Il problema della mancanza in alcuni nostri uffici di pc e stampante (ricordiamo che siamo al 13 maggio e ci siamo insediati il 15 marzo);

–          Il decidere i componenti della commissione sulle politiche europee;

–          Il manuale operativo che abbiamo redatto per la gestione di interrogazioni, mozioni e ddl da parte dei componenti alle varie commissioni del nostro gruppo parlamentare;

Alle ore 17:15 circa (avendo riunione congiunta alla camera alle 18) abbiamo parlato della questione indennità e diarie visto che la riunione che avremmo avuto di lì a poco aveva come oggetto questo. Essendo la nostra posizione unanime (e che poi vi spiegherò) ci siamo liberati dopo una ventina di minuti e ci siamo avviati tutti insieme verso la saletta dei gruppi dove era previsto l’incontro.

Ci siamo nuovamente confrontati con i colleghi e come previsto abbiamo tutti (a discapito di quello che è stato riportato da giornali, tv e mal pensanti) riconfermato la posizione unanime dei senatori e deputati del Movimento Cinque Stelle circa il compenso da percepire.

Ribadisco quindi che, così come detto sempre in campagna elettorale, percepiremo € 5.000 lordi mensili ai quali ovviamente verrà detratto l’IRPEF e le addizionali regionali e comunali a seconda della provenienza. Per quanto riguarda invece le diarie tratterremo le spese effettivamente sostenute e rendicontate che abbiamo sostenuto per la nostra permanenza a Roma.

L’ultima voce è il rimborso per l’esercizio del mandato, significa che potremo utilizzare questo importo per il proprio collaboratore personale, per eventuali consulenze di tecnici e specialisti e via di seguito. Per questa voce il Senato richiede una rendicontazione quadrimestrale del 50% dell’importo, in mancanza verrà trattenuto dal Senato automaticamente l’importo non giustificato. In ogni modo noi del Movimento Cinque Stelle, rendiconteremo ogni 4 mesi ma sull’intera somma pertanto quello che non verrà utilizzato verrà in ogni caso restituito allo Stato.

Ora nonostante presi da mille impegni e scadenze provvederemo quanto prima a far stilare dei fac-simili di buste paga per poter conoscere il netto dei 5.000 euri lordi e stiamo predisponendo un prospetto riepilogativo dove riportare la rendicontazione e pubblicheremo tutto on line.

Ritengo che tutto questo clamore circa la nostra restituzione del 50% dell’indennità e delle diarie non spese destino curiosità e interesse sia normale e giustificata e devo dire che è una ottima cosa. Infatti è un’assoluta novità che il M5S porta nei palazzi del Parlamento. Fino ad adesso nessuno si è mai posto il problema o la questione dell’eccessivo costo della politica ed è giusto che se ne parli.

Vorrei però ricordare che NOI e SOLO NOI abbiamo già rinunciato a:

–           42 milioni € di rimborsi elettorali rifiutati alle ultime elezioni politiche

–             5 milioni € ogni anno derivanti dal dimezzamento dell’indennità parlamentare

–          3,5 milioni € ogni anno derivanti dalla rinuncia alle spese generali aggiuntive

–          1,6 milioni € ogni anno derivanti dalla rinuncia dell’indennità di fine mandato

–             175 mila €  ogni anno derivanti dalla rinuncia alle indennità di carica dei presidenti, dei vicepresidenti e dei questori.

Sarebbe una cosa bellissima e un segno importante se almeno qualche parlamentare appartenente agli altri gruppi politici volesse seguire il nostro esempio e fare altrettanto. Anzi ritengo che sarà una cosa giusta che gli italiani, i giornalisti chiedano a questi “colleghi” la spiegazione del perchè loro non facciano altrettanto.

Terminata la riunione ci siamo lasciati e dati appuntamento per il giorno dopo.

In allegato il video di Vito Crimi proprio su indennità e diarie

E ancora la Camera ha respinto la nostra richiesta di apertura di un conto dove poter depositare le somme eccedenti dei rimborsi e delle indennità, ecco nel video Luigi di Maio M5S, Vicepresidente della Camera in un’intervista

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