M5S: 22 miliardi per bonifiche e dissesto, per una stima di oltre 200.000 occupati, ecco dove abbiamo trovato le coperture

Questo è il mio intervento fatto a Pescara al Villaggio Rousseau del 21 Gennaio 2018, con il quale ho voluto partire da un lavoro già svolto dal M5S, per arrivare a far comprendere dove e come troveremo le coperture per effettuare le bonifiche ed altre opere necessarie all’Italia tutta.

Salve a tutti,

sono Vilma Moronese e sono vostra portavoce in Commissione Ambiente al Senato della Repubblica, sono originaria di Santa Maria Capua Vetere un comune in Provincia di Caserta, ebbene vengo proprio dalla Terra dei Fuochi, e come potrei oggi non parlare di siti inquinati e di bonifiche, e lo farò cercando di darvi delle informazioni utili.

Lo farò seguendo proprio lo schema del F.I.V.E. Lab” Fatti, Idee, Volontà ed Evoluzione

Tra gli strumenti che un parlamentare può utilizzare non vi sono solo le interrogazioni ma tante altre possibilità che occorre conoscere e imparare ad usare nel modo giusto, fra questi c’è l’Affare Assegnato di cui vi parlerò più avanti.

Iniziamo ora con il parlare dei FATTI

con l’esempio pratico di come è stata affrontata in commissione ambiente del senato una questione locale ambientale è mia intenzione spiegarvi appunto quali sono questi strumenti e in che modo sono stati utilizzati. Una situazione locale relativa a un sito altamente inquinato e dove non si è proceduto da decenni alla bonifica, quindi una situazione che si ripresenta su centinaia e centinaia di siti sparsi sul territorio nazionale e di come questo lavoro di approfondimento, incessante e continuo ci ha permesso di comprendere dove è necessario intervenire a livello normativo per migliorare e soprattutto accelerare l’iter amministrativo che porta alla bonifica.

Siamo partiti dalle segnalazioni da parte di cittadini del territorio che da anni denunciavano la presenza di continue fumarole su di un sito denominato ex Cava Monti di Maddaloni in provincia di Caserta. Per fumarole intendiamo proprio fumi, fumi che fuoriescono dal terreno.

La prima cosa da fare quando si riceve una segnalazione è prendere informazioni certe e acquisire ogni tipo di documentazione utile, cose che possano comprovare i fatti.

Così mi sono rivolta:

– alla sindaca di quel comune che non ha mai collaborato, successivamente fu arrestata per tangenti ricevute dall’azienda incaricata della gestione dei rifiuti comunali e pochi mesi fa è stata condannata;

– ai comitati, all’Arpac e all’Asl che invece mi hanno fornito importanti documenti e informazioni. Così come primo atto, dopo aver ricostruito la situazione, ho depositato una interrogazione (novembre 2013). L’interrogazione è un documento di atto ispettivo attraverso il quale si chiedono informazioni al Ministero e si chiede come si intende procedere x la soluzione del problema. Più è dettagliata, più vi sono date e riferimenti ad atti, più si riesce ad essere incisivi anche perchè le interrogazioni parlamentari soprattutto se ben fatte vengono attenzionate dalla Procura. Anzi in alcune circostanze particolari io le ho inviate via email per conoscenza alla procura e al prefetto.

Dopo pochi mesi, il sito venne posto sotto sequestro, assieme a 63 pozzi e furono scoperte 300.000 tonnellate di rifiuti tossici e speciali interrati nella cava. In seguito scoprimmo che le prime denunce dei cittadini che vedevano continui camion che andavano a sversare in quei terreni risalivano addirittura a 25 anni prima.

L’azione del parlamentare non è solo quella svolta in Parlamento ma anche quella di interfacciarsi con le altre istituzioni. Cosi confrontandomi con la Procura, dopo il sequestro, seppi che loro avevano comunicato con tutti gli enti preposti e che a quel punto toccava al Ministero, Regione e Comune muoversi.

Nonostante i vari solleciti a Ministero anche attraverso interventi in aula, non ricevendo alcuna risposta alla prima interrogazione, decido di presentarne una seconda con i dati aggiornati.

Ma nulla si muoveva, così decisi di richiedere in commissione ambiente un Affare Assegnato sulla ex cava monti.

Ecco cos’è un Affare Assegnato, è un approfondimento su una determinata questione che dopo una istruttoria deve concludersi con una risoluzione, ovvero un documento scritto, messo agli atti e votato, che porti gli impegni che il Governo dovrà attuare.

Quindi dopo i FATTI ecco l’IDEA rappresentata dall’Affare Assegnato

Venne accolta la richiesta e cosa del tutto inaspettata venne dato il ruolo di relatore a un componente dell’opposizione precisamente del M5S.

Quindi con lo svolgimento dei lavori dell’affare assegnato possiamo rappresentare anche la VOLONTA’ nel nostro schema FIVE.

Volontà di non arrendersi mai quando vedi che chi deve agire sta fermo, quando vedi la tua terra devastata dall’inquinamento e quando ti rendi conto che siamo soli contro tutti.

Torniamo all’Affare Assegnato, è importante che sia ben organizzato per far emergere la realtà della situazione, far comprendere attraverso la voce degli esperti quali azioni occorre attuare e spingere così tutti i gruppi a sottoscrivere la risoluzione. Quindi abbiamo organizzato ben 15 audizioni: procuratori, corpo, forestale, arpac, asl, comitati, dirigente ministero settore bonifiche, regione, comune, tecnico della Procura. Abbiamo studiato ogni singolo documento e abbiamo fatto domande puntuali e pungenti soprattutto nei confronti di comune regione e ministero rei di non aver fatto nulla in 25 anni. Ci sarebbe tanto da raccontare sul lavoro svolto in 8 mesi ma l’importante è che alla fine la risoluzione da me proposta è stata votata all’unanimità.

Nella risoluzione venivano dettagliatamente indicate le varie azioni da intraprendere per giungere in tempi brevi alla bonifica in considerazione del fatto che anche la regione si era resa disponibile a dare risorse economiche per questo sito.

Ovviamente stiamo costantemente seguendo l’attuazione della risoluzione ma ahimè governo e regione cercano di eluderla grazie anche all’attuale normativa che permette un rimbalzo di responsabilità e di rinvii.

Situazioni come quella descritta si verificano su tutto il territorio nazionale. La normativa in fatto di bonifica è alquanto farraginosa e guarda caso si arriva sempre a un blocco dell’iter.

Ed ecco allora l’ultimo punto dello schema FIVE: l’EVOLUZIONE cioè come abbiamo trasformato l’esperienza vissuta nel trattare casi specifici in proposte concrete attraverso i disegni di legge depositati.

Infatti, per questo motivo insieme ai colleghi di camera e senato abbiamo deciso di inserire nel programma di governo relativo all’ambiente dei punti specifici su questo aspetto. Innanzitutto occorre che lo Stato centrali emani delle linee guida in cui finalmente si indichi precisamente chi deve fare cosa, di chi è la responsabilità ad ogni passaggio, prevedere delle sanzioni per chi non adempie e soprattutto tempi certi di attuazione per ogni singola fase anche con riferimento al principio di sussidiarietà già previsto nel testo unico ambientale. Ok se non provvede il proprietario, deve provvedere, comune altrimenti regione e infine lo stato ma anche qui serve inserire le tempi certi.

Queste ed altre proposte presenti nel programma ambiente sono state già tradotte in ddl depositati come quello del collega De Rosa (A.C. 3795) ciò significa che prima di essere depositato il testo è stato pubblicato sulla piattaforma Rousseau dove per ben 2 mesi i cittadini hanno potuto leggerlo, criticarlo, apprezzarlo e soprattutto fare proposte. Si è proceduto con il modificare il testo con le proposte più significative e condivise e poi si è depositato il testo definitivo, perché è così che lavoriamo noi del m5s, con la massima partecipazione e condivisione con i cittadini.

Fra le proposte abbiamo anche inserito quello della istituzione di un Fondo Unico Giustizia Ambiente dove far confluire i proventi delle confische e dei sequestri dei beni a quei soggetti che si sono macchiati di reati gravi e che grazie al m5s finalmente saranno perseguiti penalmente grazie alla approvazione della legge sugli eco reati.

Ovviamente il costo delle bonifiche è uno di quelli più alti in assoluto ma c’è da dire che salvaguardando l’ambiente si và ad incidere fortemente anche in altri settori, di certo un ambiente sano significa ridurre le spese sanitarie, e lavorare alle bonifiche dei territori inquinati è stimato che produrrà un moltiplicatore a livello occupazione e di sviluppo pari a circa 200.000 occupati in più.

I soldi ci sono e possono e devono essere recuperati, si sta già da un anno discutendo sui cosiddetti sussidi, cioè le sovvenzioni, i finanziamenti, i vantaggi, le agevolazioni che lo stato da a privati. Ci sono sussidi detti ambientalmente dannosi (cioè che non portano alcun beneficio soprattutto all’ambiente) e i sussidi ambientalmente favorevoli. Quindi si tratta di eliminare quelli dannosi come ad esempio quelli dati per le fonti fossili ma ancora ad oggi non lo si è fatto perché quei privati rappresentato quelle lobby che la politica fino ad oggi non vuole contrastare.

Da uno studio condotto già nel 2016 e che per legge deve essere annualmente aggiornato, oggi avremmo disponibili eliminando una parte di questi sussidi dannosi ben 16,6 miliardi + 5 miliardi che si ricavano nel tempo che passa fra l’investimento ed il recupero del capitale inizialmente investito. Quindi circa 22 miliardi che è pari alla somma da noi quantificata necessaria per affrontare bonifiche, dissesto idrogeologico e adeguamento della rete idrica.

Si può fare deve solo volerci la volontà politica e noi del M5S siamo gli unici ad avere questa volontà.

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