
14a CONFERENZA DEI PARLAMENTARI
DELLA REGIONE ARTICA
(13-14 aprile 2020)
INTERVENTO DELLA SEN. VILMA MORONESE, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMB.
Cari colleghi,
sono davvero molto contenta di poter prendere parte a questa riunione di parlamentari dei paesi membri del Consiglio Artico.
E sono felice di poter prendere la parola e ne approfitto per rivolgere un ringraziamento agli eccellenti organizzatori di questo evento.
Come sapete il mio Paese, l’Italia, ha un ruolo di Osservatore nel Consiglio Artico, ed è un ruolo cui tiene molto.
Il nostro legame con questa importante area del pianeta, l’Artico, ha un’origine, di carattere storico. Ed è legata alla spedizione del comandante Umberto Nobile nel 1926 ed alla importante spedizione di salvataggio di due anni dopo che, purtroppo, portò alla scomparsa del grande esploratore norvegese, Roald Amundsen.
Accanto a questo passato che ci lega all’Artico, c’è un più concreto interesse scientifico, molto profondo e consolidato, partito negli anni ’90. E che ha un suo corrispettivo nel programma nazionale di ricerche in Antartide, dove l’Italia è presente con due basi.
L’interesse scientifico per l’Artico ha portato l’Italia dapprima ad alcune attività di ricerca nella base internazionale di Thule, in Groenlandia, con il coinvolgimento di università e istituzioni scientifiche italiane.
Successivamente, nel 1997, come sapete, è stata realizzata la base “Dirigibile Italia“ nelle isole Svalbard (PRON. SVOL-BORD).
Da qui, con una legge approvata dal parlamento italiano pochi anni fa, la creazione di un programma di ricerche in Artico che ha lo scopo di assicurare la partecipazione italiana all’International Arctic Science Committee (IASC), al Sustaining Arctic Observing Networks (SAON), e al Ny Alesund Science Managers Committee (NySMAC).
Questo programma ha inoltre lo scopo di consentire la partecipazione italiana agli impegni assunti con la Dichiarazione Congiunta dei Ministri della Ricerca firmata a Washington in occasione della prima Arctic Science Ministerial il 28 settembre 2016.
Naturalmente conosciamo anche il valore geopolitico di quest’area, ma ripeto: l’Italia e principalmente interessata alla sua importanza scientifica e alla protezione dell’ambiente.
Ne è prova l’impegno condotto anche dal nostro Ministero degli esteri sul piano della formazione che ha portato, ad esempio, l’Italia nel 2017, insieme all’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, alla organizzazione di una simulazione dei lavori del consiglio Artico, coinvolgendo ben 200 ragazzi provenienti da 18 paesi.
E dall’anno successivo, il 2018, l’Istituto di formazione del Ministero degli Esteri italiano fa parte della rete di università e istituti di formazione attivi su temi artici. Ultimo elemento che vorrei citare in questo contesto è il fatto che dal 2019 l’università di Venezia, insieme all’Università di Milano (Bicocca), di Pisa e dell’Insubria (Varese-Como), e insieme ad importanti istituzioni scientifiche, ha dato avvio ad un Dottorato di ricerca in scienze polari.
Quindi l’Italia e il Parlamento italiano sono pienamente impegnati sui temi che riguardano l’Artico in tutte le sue importanti dimensioni.
Ringrazio nuovamente per l’opportunità concessami e auguro davvero buon lavoro a tutti.
Conference statement, Final draft
Dichiarazione finale Conf Artico_ITA