Convegno ‘Bonifica dei siti di discarica abusivi in procedura d’infrazione’ [Foto+Video]

Grazie ancora una volta al Gen. Vadalà al suo impegno e al suo lavoro, a tutti i relatori e a tutti gli intervenuti, sono certa che faremo un ottimo lavoro istituzionale unendo le forze, nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente.

Di seguito trovate il video completo, le interviste e i comunicati relativi al convegno “Bonifica dei siti di discarica abusivi in procedura d’infrazione” che abbiamo tenuto martedì 4 Dicembre.

Sono intervenuti in ordine :

Vilma Moronese – Presidente Commissione Ambiente Senato;

Giuseppe Vadalà – Gen. B. CC, Commissario Straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive sul territorio nazionale;

Eugenia Pontassuglia – Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNA);

Pietro Comba – Direttore del Reparto di Epidemiologia ambientale, Istituto Superiore di Sanità, Roma;

Giovanni Nistri – Gen. C.A. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri;

Salvatore Micillo – Sottosegretario di Stato con delega alle bonifiche, Ministero dell’Ambiente;

Video integrale del convegno

Intervento Moronese

il testo del mio intervento

4 dicembre, 2018 – ore 10.30

Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani presso Senato della Repubblica

Buongiorno a tutti,
prima di iniziare vorrei porgere i saluti alla Presidente del Senato Casellati che purtroppo non potrà essere con noi oggi per impegni istituzionali presi in precedenza, ma la ringrazio per averci concesso l’utilizzo di questa prestigiosa sala.

Do’ il benvenuto a tutte le autorità civili e militari presenti e a tutti Voi, un grazie, per aver accettato il mio invito e quello del gen. Vadalà ad essere presenti a questo convegno dal titolo “Bonifica dei siti di discarica abusivi in procedura d’infrazione, analisi, soluzioni e prospettive nazionali” e un saluto particolare ai ns illustri relatori.

Permettetemi anche di ringraziare in particolar modo il Generale Vadalà, da cui è partito l’input iniziale per organizzare questa giornata. Per me è un onore essere qui oggi accanto a persone che rappresentano lo Stato e si fanno Stato con le loro azioni e il loro operato quotidiano a tutela degli interessi esclusivi dei cittadini.

E considerato l’interesse che ha suscitato questo convegno e le richieste di adesione, credo che dovremo, Gen. Vadalà, per il prossimo appuntamento prevedere una sala più grande.

Per avviare al meglio i ns lavori credo sia importante, per tutti noi, fare una cronistoria, per capire perché e come siamo arrivati fin qui.

Era il 2007 quando la Corte UE, con la prima sentenza, dichiara che l’Italia è venuta meno agli obblighi stabiliti dalle Direttive europee relative alla gestione dei rifiuti, dei rifiuti pericolosi e delle discariche.

Nel 2013, la Commissione ha ritenuto che l’Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza. In particolare, 218 discariche ubicate in 18 delle 20 regioni italiane non erano conformi alla legislazione Ue; inoltre, 16 discariche su 218 contenevano rifiuti pericolosi in violazione della direttiva specifica su questo tipo di rifiuti.
A distanza di sette anni dalla prima sentenza, la Corte torna a pronunciarsi con la sentenza del 2 dicembre 2014, condannando l’Italia al pagamento di una sanzione forfettaria di 40 milioni di euro, già corrisposta a febbraio 2015, e di una penalità semestrale determinata in 42 milioni e 800.000 euro, fino alla completa esecuzione della sentenza.

Nella sentenza si specifica che sebbene la condanna riguardi duecento discariche, per il computo della penalità semestrale potranno essere detratti 400.000 o 200.000 euro per ogni discarica messa a norma, a seconda che siano presenti o meno rifiuti pericolosi.

A marzo 2017, considerata la persistente inadempienza degli enti territoriali competenti a realizzare o completare gli interventi necessari sulle discariche abusive e al fine di assicurare in tempi celeri, la bonifica o messa in sicurezza dei siti già sedi delle discariche, con la delibera del Consiglio dei ministri del 24 marzo 2017, il Generale Vadalà è stato nominato Commissario straordinario unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla vigente normativa di 58 discariche oggetto delle citate sentenze di condanna del la Corte di giustizia dell’Unione europea del 26 aprile 2007 e del 2 dicembre 2014 per le quali il completamento delle opere di competenza degli enti locali risultava in forte ritardo.

Con atto integrativo del novembre 2017, e considerato che erano decorsi infruttuosamente i termini delle diffide per ulteriori 22 discariche, la Presidenza del consiglio ha ritenuto necessario proporre l ‘estensione del mandato commissariale del Gen. Vadalà anche a queste ultime discariche affidando al generale il compito di realizzare tutti gli interventi necessari all’adeguamento alla vigente normativa di ulteriori 22 discariche (con Delibera del Consiglio dei Ministri 22 novembre 2017.
Al 22 novembre 2017 quindi le discariche sotto il Commissario straordinario erano 80.
Io ho avuto il piacere di conoscere il Gen. Vadalà, poco dopo la sua nomina, nell’estate 2017, quando mi sono occupata di uno di questi siti che fra l’altro risultava in elenco per un assurdo errore dell’amministrazione regionale.
Per natura sono una persona molto concreta, diretta e che che va a fondo nelle situazioni che tratta, non sono molto tollerante e non lavoro molto bene con chi per intenderci parla tanto e opera poco. Ebbene, lo dico non per cortesia o perché è qui con noi oggi, ma ho avuto nei confronti del gen. Vadalà, sin da subito, la percezione di avere di fronte una persona, prima che un’istituzione, concreta, determinata e desiderosa di svolgere il compito che gli era stato assegnato, con l’intento di “fare presto ma anche di fare bene”, (come riportato anche sul sito del commissario per le bonifiche delle discariche)
Per la prima volta parlando di bonifiche, non ho sentito parlare di deroghe per l’emergenza ma di rispetto di regole fondamentali come la trasparenza delle procedure. Da qui nasce l’idea di questo convegno non solo per rendere noto il lavoro fin qui svolto, ma soprattutto per dimostrare che le bonifiche non solo devono essere fatte ma si possono fare nella legalità e con tempi certi.
I risultati li potete constatare voi stessi e li illustrerà sicuramente il Generale, dico solo che decorsi 3 semestri dalla nomina del Commissario (marzo 2017 – 80 siti affidati) il lavoro ha portato alla fuoriuscita dalla procedura di n. 16 discariche abusive, a cui si aggiungono quindi 12 bonificate e accolte dalla UE nella richiesta di espunzione dall’infrazione dello scorso 2 giugno 2018, per un totale complessivo di 28 siti. Tutto ciò ha prodotto un risparmio sulla penalità inflitta all’Italia: la Sanzione Europea quindi, per gli 80 siti affidati al Commissario Straordinario, è passata dai € 32.400.000 annui ai € 21.200.000 con un risparmio a giugno 2018 di € 11.200.000.
In chiusura del mio intervento, prima di lasciare la parola ai ns illustri ospiti, vorrei parlavi di 2 progetti se posso chiamarli così a cui sto lavorando e a cui tengo tantissimo e mi piacerebbe capire se per voi sono condivisibili o meno.
Rivesto il ruolo di portavoce dei cittadini in parlamento perché da sempre, dal territorio dal quale provengo Caserta, abbiamo lottato e stiamo lottando insieme a tanti cittadini per ritornare alla normalità che significa vivere in un ambiente sano e tutelare la salute di tutti. Ebbene questo non sarà possibile finché non riusciremo fra le tante cose a fare:
1. le bonifiche, tutte, non solo quelle abusive e oggetto di infrazione, e proporrò sotto forma di emendamenti o proposte di legge la possibilità di affidare al commissario straordinario gen. Vadalà alcuni siti che attendono da anni e anni la bonifica, per i quali gli enti locali hanno anche stanziato i fondi necessari ma per una inspiegabile e non più tollerabile lentezza ancora non sono state realizzate.
2. sto seguendo da anni, soprattutto sul territorio campano, quello che è il sistema criminale ben organizzato che ruota attorno alla gestione illegale dei rifiuti, che negli ultimi anni, ai roghi tossici dei rifiuti abbandonati nelle strade soprattutto di periferia, ha associato quello ancor più devastante e in crescita, degli incendi ai siti e/o piattaforme che trattano rifiuti. Gli incendi agli impianti possono a mio avviso essere dovuti alla necessità di aziende criminali di volersi disfare di enormi quantitativi di rifiuti per i quali non hanno giusta autorizzazione o vengono incendiati per dirottare il flusso dei rifiuti verso altre zone e altri impianti. Queste aziende proliferano e nascono con una facilità enorme, vengono richieste autorizzazioni per grossi quantitativi di rifiuti da trattare da società costituite un mese prima, che non hanno uno storico, e che spesso hanno intenzione di realizzare questi impianti, guarda caso, in aree già altamente compromesse dal punto di vista ambientale. E dietro queste società ci sono sempre gli stessi nomi, nomi conosciuti alle procure, nomi coinvolti in procedimenti giudiziari per reati ambientali e che in modo o nell’altro, in uno strano intreccio di società nuove e vecchie, continuano a gestire da anni i rifiuti sul territorio. E allora io credo che dobbiamo rafforzare il gran lavoro che già si sta facendo, dotando le Procure di strumenti e norme che permettano loro di individuare questi soggetti e di non consentire più loro di arrecare altri danni. E a questo proposito avevo pensato a un idea, una proposta su cui sto già lavorando, una sorta di task force investigativa, di controllo e monitoraggio, che permetta di conoscere su scala nazionale i vari episodi, le modalità, le connessioni criminali tra loro e la strategia che vi è dietro, potendo contare su una banca dati completa e con il coordinamento magari della Direzione Nazionale Antimafia, perché non può bastare indagare sul singolo episodio criminale ambientale ma occorre cercare di comprendere la connessione tra le società, verificarne la solidità finanziaria e la consistenza reale delle fidejussioni assicurative, approfondire la conoscenza delle figure dei responsabili tecnici della gestione dei rifiuti che non siano incompatibili con la funzione che rivestono e con abbiano interessi collegati a quelli della criminalità organizzata, conoscere i movimenti dei funzionari delle amministrazioni pubbliche che stranamente vagano da un ente all’altro per stare là dove serve, avere un quadro chiaro anche dei cosiddetti reati satelliti o spia, quali sono i fili conduttori e le strategie appunto che vengono messe in atto.

Ecco io volevo approfittare di questa occasione, della presenza di tanti Procuratori, del Gen. Nistri del Sottosegretario Micillo, per condividere questo lavoro e vorrei davvero che potessimo unire le forze, l’impegno di tutti noi, costituendo un tavolo di lavoro e provando ad avviare un percorso condiviso e proficuo che vada in questa direzione.

Il servizio di Ricicla.tv

Galleria di foto dell’evento

Il convegno è stato ripreso anche da Radio Radicale

(Ansa) Con bonifica 28 discariche risparmiati 11 milioni multa Ue

MARTEDÌ 04 DICEMBRE 2018 12.25.34

MORONESE: SERVE TASK FORCE INVESTIGATIVA SU AZIENDE CHE TRATTANO RIFIUTI

MORONESE: SERVE TASK FORCE INVESTIGATIVA SU AZIENDE CHE TRATTANO RIFIUTI PROPORRÒ AFFIDAMENTO COMMISSARIO DISCARICHE VADALA’ (DIRE) Roma, 4 dic. – Sul fronte delle discariche “occorrono bonifiche non solo di quelle abusive e oggetto di infrazione”. Quindi “proporro’, sotto forma di emendamenti o proposte di legge, la possibilita’ di affidare al commissario straordinario generale Vadala’ alcuni siti che attendono da anni la bonifica e per i quali gli enti locali hanno anche stanziato i fondi necessari ma che, per una inspiegabile e non piu’ tollerabile lentezza, ancora non sono state realizzate”. Lo dice la presidente della commissione Ambiente al Senato, Vilma Moronese, in apertura del convegno ‘Bonifica dei siti di discarica abusivi in procedura d’infrazione’ che si sta tenendo nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. “Da anni seguo, soprattutto nel territorio campano, la nascita del sistema che ruota attorno alla gestione illegale dei rifiuti, dai roghi tossici dei rifiuti abbandonati nelle strade agli incendi dei siti che trattano rifiuti. A riguardo – continua Moronese- la mia idea e’ quella di proporre una sorta di task force investigativa, di controllo e monitoraggio, che permetta di conoscere su scala nazionale i vari episodi, le modalita’, le connessioni criminali tra loro e la strategia che vi e’ dietro, potendo contare su una banca dati completa e con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia”. “Non basta indagare sul singolo episodio criminale ambientale- prosegue Vilma Moronese, presidente della commissione Ambiente del Senato – ma occorre cercare di comprendere la connessione tra le societa’, verificarne la solidita’ finanziaria e la consistenza reale delle fidejussioni assicurative. Bisogna approfondire la conoscenza delle figure dei responsabili tecnici della gestione dei rifiuti, che non siano incompatibili con la funzione che rivestono e che non abbiano interessi collegati a quelli della criminalita’ organizzata”. Inoltre, conclude Moronese, “serve conoscere i movimenti dei funzionari delle amministrazioni pubbliche che stranamente vagano da un ente all’altro per stare la’ dove serve, avere un quadro chiaro anche dei cosiddetti reati satelliti o spia e quali sono i fili conduttori e le strategie appunto che vengono messe in atto”. (Ran/ Dire) 12:24 04-12-18 NNNN

MARTEDÌ 04 DICEMBRE 2018 16.56.33

Con bonifica 28 discariche risparmiati 11 milioni multa Ue

Con bonifica 28 discariche risparmiati 11 milioni multa Ue Risultato dal marzo 2017 con nomina commissario straordinario (ANSA) – ROMA, 4 DIC – Delle 80 discariche abusive presenti sul territorio italiano sotto procedura d’infrazione da parte dell’Europa e affidate nel marzo 2017 al Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente sono 28 quelle bonificate e quindi escluse dalla sanzione. Dei 32,400 milioni all’anno totali inflitti per gli 80 siti da bonificare si è passati quindi a 21,200 per 52 discariche rimanenti (di cui una per rifiuti pericolosi) con un risparmio annuo di 11,200 milioni sulla sanzione per aver disinquinato e posto in sicurezza 28 siti. E’ il quadro aggiornato delineato dal commissario straordinario, il generale Giuseppe Vadalà in occasione del convegno “Bonifica dei siti di discarica abusivi in procedura d’infrazione – analisi soluzioni e prospettive nazionali” su iniziativa della presidente della Commissione Ambiente del Senato Vilma Moronese con il patrocinio del ministero dell’Ambiente. Nei prossimi 24 mesi (2019-2020) si prevede di operare, sempre in sinergia con tutti i soggetti coinvolti nei procedimenti, per raggiungere l’obiettivo di porre in sicurezza permanente e/o bonificare 40 siti apportando così un risparmio o abbattimento sulla sanzione annuale di 16 milioni di euro. Rimarranno poi, gli ultimi sei siti illeciti le cui lavorazioni, iter e sviluppi sono quelli più rilevanti economicamente, per le procedure e per impatto ambientale (come ad esempio Augusta e Venezia) le cui conclusioni sono ipotizzabili entro giugno 2022. Il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo ha annunciato che “con Dl ‘Terra mia’ vogliamo mettere all’ordine del giorno le tante discariche non abusive tanto in siti di interesse nazionale e regionale ma che non sono di nessuno. Nel decreto – ha aggiunto – ci saranno più di 180 milioni oltre ai tanti miliardi che sono stati spesi in questi anni sui siti di interesse nazionale su cui ha competenza il ministero dell’Ambiente. Purtroppo molti progetti sono ancora sulla carta, siamo al 60-70% che restano ancora li’ e dobbiamo dare un’accelerata forte perché finalmente quei territori che sono stati invasi dai rifiuti, e dico io anche da malattie, possano tornare ai legittimi proprietari che sono i cittadini”.(ANSA). DR 04-DIC-18 16:55 NNN.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *