La vasca liquami di Pilone (Ostuni) in commissione al Senato, ecco come è andata

Oggi 17 marzo in Commissione Ambiente in Senato abbiamo affrontato un problema che riguarda la città di Ostuni e precisamente l’impianto smaltimento liquami nelle località costiere di Pilone, Rosa Marina e Monticelli.

La questione è questa:
questo progetto redatto dall’Acquedotto pugliese prevede la costruzione di una struttura di circa mq 140, con altezza massima fuori terra di mt 3,85 e una profondità massima, in corrispondenza del vano vasche, di mt 5,28 da realizzare nella località Pilone, precisamente sulla spiaggia libera più grande ivi presente.

auditi commissione ambiente senato 17 marzo 2016

Oggi quindi abbiamo audito in commissione ambiente alle 14 i rappresentanti del “Comitato salvaguardia della spiaggia del Pilone”

a seguire i rappresentati dell’Autorità Idrica Pugliese”

ed infine abbiamo audito l’Acquedotto Pugliese s.p.a.

Quello che i cittadini a/m del comitato salvaguardia del Pilone contestano è il sito prescelto è cioè a pochissimi metri dalla spiaggia, la più grande spiaggia libera che ha una forte valenza turistica , a pochi metri dal mare e dalla Torre Saracena , confinante con la zona protetta denominata “Parco delle dune costiere” e del sito di interesse comunitario, a una decina di metri dallo sbocco a mare del torrente Lamacornola e in una zona classificata ad alto rischio idrogeologico e fra l’altro sottoposta a vincoli paesaggistici.

Per realizzare questo impianto la Regione Puglia nel rilasciare l’autorizzazione è dovuta andare in deroga allo strumento urbanistico e alle norme paesaggistiche dando come motivazione l’impossibilità di collocare detta vasca in un area diversa.

In base però ai documenti fornitoci dagli attivisti del meetup di Ostuni invece ci risulta che su richiesta del Consorzio Villaggio Torre San Leonardo Pilone è stato presentato un progetto alternativo redatto dall’ing. Stasi che pur avendo le stesse caratteristiche prevedeva come sito per l’impianto in un area diversa e cioè distante dalla spiaggia circa 300 metri e quindi che comportava di certo un inferiore impatto ambientale e paesaggistico. Inoltre il sito prescelto dal progetto Stasi è lo stesso che era stato previsto dal progetto originario del 2005 approvato e reso esecutivo dal Comune di Ostuni e che magicamente fino al 2015 non se ne era fatta più menzione alcuna.

L’Acquedotto Pugliese ha ricevuto tale progetto alternativo e ha ritenuto che lo stesso (insieme ad altre 2 proposte) non fosse fattibile perchè vi erano almeno 3 problemi tecnici che non ne consentivano la realizzazione.

Come potrete ascoltare dalle audizioni ciò che ho cercato di chiedere e venire a conoscenza sono state queste questioni:
innanzitutto come è possibile che il progetto alternativo dell’Ing. Stasi è stato considerato non valido per la scelta del sito quando il sito era lo stesso previsto dal progetto approvato dal Comune di Ostuni nel 2005?

Come mai i tecnici e i funzionari del comune che lavorarono a questo progetto del 2005 hanno cambiato radicalmente idea considerato che sono sempre loro ad aver lavorato al progetto attuale dell’Acquedotto pugliese e che si differenzia in maniera sostanziale da quello orginario?
Inoltre la Regione Puglia perchè ha dato parere positivo a questo progetto basandosi esclusivamente sulla relazione dell’Acquedotto Pugliese per la comparazione dei progetti alternativi e non ha proceduto con proprie verifiche?

Inoltre le motivazioni tecniche inserite nella Relazione Integrativa dell’Acquedotto Pugliese per la comparazione delle varie ipotesi progettuali non ci convincono affatto.

Infatti:

1) L’AQP dice di aver individuato la spiaggia del Pilone in quanto era l’unico punto alla quota più bassa di tutta l’area da canalizzare quando invece dal sopralluogo effettuato dall’AQP su richiesta del Comitato in data 11.06.2012 è emerso che esisteva un’altro sito ad una quota identica ma a 300 metri dalla spiaggia che guarda caso era il sito indicato sia nel progetto del Comitato (Stasi) che nel progetto esecutivo del 2005

2) le altre 2 obiezioni che l’AQP ha evidenziato sono relative alla profondità dello scavo e alla parzialità di raccolta dell’area, obiezioni che vengono come dire dissolte leggendo la relazione tecnica dell’ing. Stasi che sono identiche alle motivazioni per cui questo progetto alternativo fu approvato nel 2005

Sinceramente quanto esposto dall’AQP in audizione non ha per nulla dissolto i miei dubbi circa la loro scelta e circa l’ostinata decisione di non voler prendere in considerazione altre ipotesi e non prendere in considerazione soprattutto la volontà di una intera comunità.

Come Commissione pertanto abbiamo chiesto di farci pervenire una relazione tecnica dettagliata in ogni punto, comparando ogni singolo dato relativo a misure, profondità e tutto quanto previsto nei progetti perchè al momento le preoccupazioni e le criticità evidenziate dal comitato cittadino sono legittime e lecite e sta all’AQP, attraverso questa relazione, dimostrare a noi e ai cittadini tutti se effettivamente non vi è altra possibilità.

Inoltre ho chiesto alla Presidenza della Commisione Ambiente di procedere ad un approfondimento della questione attraverso un Affare Assegnato ma per regolamento dovrò attendere la risposta più o meno positiva a questa mia richiesta.

2 Comments

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