Abuso edilizio nell’Anfiteatro Campano, interrogazione del MoVimento 5 Stelle

Roma 20 Luglio 2016, è stata presentata un’interrogazione dal MoVimento 5 Stelle presso il Senato della Repubblica indirizzata al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, a seguito dell’ultimo episodio di abuso edilizio nell’Anfiteatro Campano della città di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta.

Il 7 Luglio scorso i Carabinieri sequestrarono un gazebo di circa 180mq nell’area archeologica dell’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, secondo come dimensioni solo al Colosseo.

<< Una struttura grande come due appartamenti, senza autorizzazioni, costruito come ampliamento di un ristorante in un’area archeologica, sotto gli occhi della Soprintendenza, è solo l’ultimo dei danni d’immagine arrecato alla città di Santa Maria Capua Vetere, una situazione inverosimile, immaginiamo per un attimo se fosse accaduta la stessa cosa al Colosseo di Roma, probabilmente se ne parlerebbe anche all’estero >> questo il primo commento della portavoce del MoVimento 5 Stelle Vilma Moronese, cittadina sammarritana che ha posto la prima firma sull’atto ispettivo indirizzato al ministero.

Nell’interrogazione parlamentare i senatori del M5S intendono fare luce sulle tante cose che non hanno funzionato sin da quando si è insediato all’interno dell’area archeologica, il ristorante Amico Bio, appartenente al consorzio Arte’m che vinse la gara europea di affidamento dei servizi integrati per il circuito archeologico di Santa Maria Capua Vetere nel 2013.

Uno dei primi episodi che fece discutere in città fu la realizzazione di una canna fumaria alta diversi metri che spuntò fuori dal ristorante Amico Bio, che secondo molti danneggia l’immagine paesaggistica del luogo e dell’Anfiteatro Campano, e più tardi ancora nel 2015 i sindacati denunciarono un episodio di aggressione fisica da parte del titolare del ristorante ai danni di un custode dell’Anfiteatro, al quale sembrerebbe furono diagnosticati 8 giorni di prognosi.

<< Vogliamo delle spiegazioni nel merito delle nostre domande dalla Soprintendenza di Caserta, vogliamo sapere come svolge il suo ruolo di controllo e come sia stato possibile che gli sia sfuggita la realizzazione di questa struttura, in un area di grande importanza, un Anfiteatro proposto da alcuni fra l’altro come patrimonio dell’Unesco, una disattenzione imperdonabile >> aggiunge la Moronese, che poi conclude << credo che chi ha il dovere di custodire, curare e valorizzare l’area archeologica dove è ospitato e dove trae profitti economici, non può permettersi di mortificarlo con una costruzione abusiva ed invasiva, chiediamo alla Soprintendenza di valutare e stavolta decidere con cognizione di causa se siano venute meno le condizioni per far restare ancora li il ristorante >>

qui è disponibile il testo dell’interrogazione

 

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