Spiaggia del Pilone(Ostuni) – Moronese(M5S) Felice per la conclusione e di aver ottenuto approvazione all’unanimità dalla Commissione Ambiente, ora tocca al Governo

Come preannunciato in mattinata, oggi la Commissione XIII Ambiente e Territorio del Senato ha votato favorevolmente e all’unanimità la Risoluzione finale del lavoro svolto attraverso l’affare assegnato n.918 sulle problematiche ambientali della spiaggia di Pilone(Ostuni).

Il lavoro svolto fin dal 17 marzo 2016 è riportato a questo link:

Affare Assegnato vasca liquami – loc. Pilone (Ostuni)


Avendo conclusi i lavori il 3 maggio 2017 con le ultime audizioni, è iniziata la parte più complessa e cioè quella di racchiudere in una risoluzione finale, l’esito di questo lavoro e chiedere impegni precisi al Governo e alle istituzioni locali, per quanto di competenza, al fine di risolvere questa annosa problematica per la quale da anni i cittadini di Ostuni si stanno battendo.

Di seguito il testo della risoluzione approvata, provvederò a riportare il link ufficiale del senato non appena gli uffici provvederanno alla relativa pubblicazione.

Ci tenevo però a dire che oltre agli impegni, importantissime sono le premesse e le considerazioni riportate in questo atto, perchè grazie al lavoro svolto in commissione e grazie soprattutto alla collaborazione del Comitato Salvaguardia della Spiaggia di Ostuni, agli attivisti del Meetup 5 stelle x Ostuni e ai nostri consiglieri del MoVimento 5 Stelle in Regione Puglia, siamo riusciti finalmente a mettere nero su bianco, in un atto parlamentare quelle che sono le criticità e la non totale correttezza nella procedura autorizzatoria di questa opera. Opera fra l’altro importante per il territorio ma che di certo poteva essere realizzata in un sito più idoneo, non a impatto ambientale e di certo non su una spiaggia libera e in un’area a tutela paesaggistica.

Ebbene i punti principali sono che:
il rilascio dell’autorizzazione da parte della Regione Puglia, che fra l’altro è dovuta andare in deroga alle norme paesaggistiche, è avvenuto su un progetto presentato dall’Acquedotto Pugliese basato su un PUG (Piano Urbanistico Generale) che non è vigente nel comune di Ostuni che invece è dotato del solo PRG (Piano Regolatore Generale).

Trovo alquanto grave da parte della Regione Puglia aver rilasciato questa autorizzazione in quanto un PUG inesistente non può avere alcun valore giuridico-amministrativo e non può essere presupposto per nessun tipo di attività progettuale. Grave perchè l’ubicazione scelta dall’AQP va in contrasto con la destinazione prevista nella programmazione territoriale, infatti in quell’area possono essere previsti solo impianti mobili destinati alla balneazione e non certo un impianto di sollevamento.

Grave perchè la regione è andata in deroga anche alle norme paesaggistiche e tutela ambientale basandosi solo ed esclusivamente su quanto riportato da AQP senza procedere alle dovute verifiche e dichiarando che non vi era un sito idoneo alternativo (presupposto essenziale per la deroga) quando invece vi era il progetto alternativo presentato dal Consorzio di Torre San Leonardo dove si prevedeva l’ubicazione a 300 mt più all’interno e che è risultato dagli atti essere l’area prescelta da un progetto esecutivo del 2005 del comune di Ostuni e che a differenza della localizzazione scelta da AQP era conferme a quanto previsto dal PRG comunale.

Altra questione decisamente non lineare è il fatto che la Provincia di Brindisi, ente competente al rilascio della VINCA (valutazione di incidenza ambientale) non abbia proseguito per il rilascio di questa certificazione alla fase di livello II ma si sia fermata al solo livello I. Ciò non ha consentito nè una corretta valutazione sia del danno ambientale che tale impianto poteva avere su un area sottoposta a tutela paesaggistica, nè una valutazione appropriata comparativa e obbligatoria delle soluzioni alternative.

Ancora, trovo molto grave che nel marzo 2016, quando abbiamo svolto le prime audizioni, il rappresentante dell’AQP abbia riferito che i lavori fossero ormai eseguiti per circa il 70% facendo intendere alla commissione parlamentare del senato che ormai non si potesse più incidere e cambiare ubicazione della vasca. Ciò ha indotto, anche giustamente, il presidente della commissione a non concedere l’affare assegnato che avevo richiesto all’epoca. Solo in seguito a un mio sopralluogo ad aprile 2016, constatando la non veridicità di quanto affermato da AQP e riportando alla commissione quanto appurato sono riuscita ad ottenere l’avvio dell’affare assegnato. Nel corso delle audizioni, grazie a quanto riportato da AIP (Autorità Idrica Pugliese) ben 1 anno dopo, abbiamo avuto conferma che i lavori a marzo 2017 erano solo al 55%.

Questo in sintesi quanto riportato nella Risoluzione nelle premesse.

Veniamo agli impegni richiesti a Governo e che vi riportato integralmente:

impegna il Governo
1) ad avviare un tavolo di coordinamento, per quanto di propria competenza, attraverso il Ministero dell’Ambiente, sollecitando la collaborazione della stessa Regione Puglia, al fine di:

  • promuovere adeguate attività di monitoraggio volte a verificare la conformità dell’opera alla normativa vigente ed al fine di evitare lo sversamento di liquami direttamente in mare;
  • valutare la sospensione dei lavori avviando la comparazione per la valutazione di soluzioni progettuali e siti alternativi, sulla base della programmazione territoriale vigente, avvalendosi anche del Nucleo operativo ecologico dell’Arma dei Carabinieri;

2) a disporre, tramite le agenzie del Sistema nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente, il controllo delle attività in corso anche sollecitando adeguata attività di vigilanza e verifica da parte di tutti gli enti coinvolti nel procedimento autorizzatorio ed in quello di realizzazione dell’opera;

3) a coinvolgere in tali attività le comunità locali per il tramite delle istituzioni territoriali, delle associazioni ambientaliste e dei comitati locali dei cittadini.

4) a riferire in Parlamento sull’esito dell’attuazione degli impegni presi;

Detto questo che dirvi? Sono soddisfatta! Questa è anche la dimostrazione di come lavora il M5S a stretto contatto con i cittadini e per i cittadini. Spero tanto che i cittadini di Ostuni possano, attraverso questa risoluzione mettere la parola fine a questo loro grave problema così che tutti possano godersi la bellissima spiaggia del “Pilone” in piena sicurezza.
A presto, Vilma

Bozza ultima  della risoluzione approvata in attesa di quella definitiva e ufficiale che verrà pubblicata sul sito del Senato della Repubblica PDF Download

One Comment

  1. Pingback: Spiaggia del Pilone, ecco la risoluzione approvata al Senato sui problemi ambientali - VilmaMoronese.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *